PROVINCE GRAN GARAGE D’ITALIA
GLI ENTI CHE TUTTI (FINGENDO) VOGLIONO ABOLIRE HANNO 3.324 AUTO TRA BLU E GRIGE PER UNA SPESA DI OLTRE 100 MILIONI
Accorpate, rinnovate o eliminate. I governi non sanno dove infilare le 107 province, non sanno come smontare un potere debole e pesante, ma sanno che da Carbonia-Iglesias a Barletta- Andria-Trapani vantano 3.324 auto tra blu (con autista) e grige.
E soltanto queste macchine di rappresentanza o di servizio valgono circa 100 milioni di euro, anzi sono un risparmio mancato di 100 milioni di euro subito e una spesa che s’ingrossa ogni anno.
Il commissario Carlo Cottarelli, esperto di sprechi, ingaggiato per scovare 2 punti di prodotto interno lordo, non faticherà a tagliare. Se vuole.
Ecco, se cercate un primato, la provincia più spendacciona o la provincia più parsimoniosa, non è semplice.
Perchè i primati sono tanti, diversi. Ci sono quelli che abbondano di autisti e quelli che dispongono (si crede) di un parcheggio enorme.
La provincia di Genova merita di essere citata perchè batte la concorrenza con 93 macchine, ma va distinta con le 106 sorelle perchè 90 sono a noleggio.
Scorrere la cartina geografia è divertente, e soprattutto curioso.
I politici locali siciliani sono famosi per lo sperpero collettivo. Allora con le dita puoi indicare Enna, il distretto più piccino con 172.000 abitanti in totale compreso il capoluogo. Sorpresa: ci sono soltanto 7 automobili.
Attenzione, però: ci sono anche 7 autisti.
Ma se volete evidenziare lo squilibrio più clamoroso, dovete tornare su: in Molise, a Isernia. Una provincia da 86.000 cittadini, la penultima in assoluto, più popolata solo di Ogliastra (Sardegna).
L’Amministrazione di Isernia può contare su 32 macchine e 12 autisti.
Per avere una sensazione generale, per trovare la tendenza che non cambia, perdonate la corsa tra il Centro e il Sud d’Italia, torniamo in Sicilia.
E Catania non delude, mai: 36 automobili e 34 autisti. I catanesi sono rivali dei vicini messinesi, sconfitti in questa competizione che non aiuta le casse pubbliche.
A Messina ci sono 42 macchine e 24 autisti.
A Ragusa preferiscono la qualità : 3 Bmw di imponente cilindrata e 9 guidatori assunti. Potremmo lasciare la Sicilia e scalare ancora l’Italia.
Ma va chiesto: e Palermo, dov’è? Vi stupirete, però, la capitale isolana ha dichiarato la modestia di 13 autovetture.
Quasi un terzo di Catania. In Calabria, senza andare troppo al Nord, Cosenza ha la supremazia: 27 macchine e 17 autisti.
Il particolare gustoso lo regala Catanzaro: avevano bisogno di una Smart, agile per le metropoli, e l’hanno comprata.
La Campania è il mondo capovolto: la Provincia con meno macchine è quella di Napoli (9), stravince Avellino con 20.
Il Lazio va studiato. La provincia di Roma non ha ricollocato gli autisti, che sono 18, ma ha ridotto le automobili a 50.
Direte: sarà l’ente laziale più esoso. Errore. Perchè a Frosinone di macchine ne hanno 52, a Viterbo 61.
Anche in Toscana va di moda la medesima eccezione: Firenze che si ferma a quota 18, Pisa che svetta a 84 macchine.
Chissà con che criterio vengono acquistate le automobili. No, i luoghi comuni sono inutili. Perchè al Nord le abitudini non mutano.
Per la provincia di Pavia sono necessarie 66 automobili, a Milano ne sono sufficienti 72: c’è una differenza di 2,5 milioni di abitanti.
Anche Cuneo fa peggio (o meglio) di Torino con 86 macchine a 83.
Ma fa sorridere che a Torino, (patria Fiat, la marca più utilizzata ovunque), in garage ci siano ben 8 esemplari di Daihatsu, la casa giapponese che da quest’anno non vende più in Europa.
Da segnalare Lecce, che ha snobbato Agnelli e Marchionne, e s’è presa 13 Opel e 11 Fiat su 40 macchine. Restiamo in Puglia.
Perchè il buon esempio arriva da Bat, sigla che sta per Barletta- Andria-Trani: una macchina una. E Macerata, 6.
Però a Pesaro-Urbino ne vogliono 63, almeno.
Non va inserita nell’elenco perchè autonoma, ma la Provincia di Bolzano è senz’altro fra le più ricche: 12 macchine tra Bmw, Audi e Mercedes ed esattamente 12 autisti. Cottarelli dice che vuole fare come l’Inghilterra: auto blu solo al ministro.
Siccome le province resistono e fatturano; siccome non possono viaggiare a piedi, Cottarelli può fare una domanda: perchè a Viterbo occorrono 61 macchine, mentre a Napoli ne bastano 9?
Carlo Tecce
(da “Il Fatto Quotidiano“)
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