PROVINCIA DI GENOVA: CENTINAIA DI RAGAZZI PARTECIPANO A CONCORSI PUBBLICI PILOTATI A USO INTERNO
10 CONCORSI PUBBLICI PER 24 POSTI… SI ISCRIVONO A CENTINAIA SENZA SAPERE CHE CHI GIA’ LAVORA COME PRECARIO PARTE CON ANCHE 16 PUNTI DI VANTAGGIO… LA GIUNTA PROV. UN GIORNO BLANDISCE I PRECARI, UN ALTRO TEME LA SCURE DI BRUNETTA… I PRECARI SI LAMENTANO, COLPA DI CHI LI HA ILLUSI PER ANNI E UTILIZZATI PERSINO PER FARE LA CAMPAGNA ELETTORALE
Ci risiamo: ogni volta ci tocca ritornare sulla prassi ormai consolidata presso la Provincia di Genova di indire dei concorsi pubblici per tot posti, cui si iscrivono centinaia di ragazzi e ragazze genovesi per poi essere presi per i fondelli, in quanto trattasi di concorsi per assumere qualcuno che già lavora come precario all’interno dell’Ente.
Con una commissione d’esame che vede come “giudice” magari il suo capoufficio con cui collabora da anni. Avevamo parlato in estate del concorso per 11 posti di cui si sanno già i vincitori ( sono stati fatti gli scritti e i superstiti affronteranno gli orali a breve), ma che ha visto quasi 800 candidati partecipare, illusi dalla definizione di concorso pubblico.
Quegli undici in realtà sono i privilegiati, coloro che hanno amicizie consolidate, per quello vinceranno. Li hanno tutelati con una prima fase di “concorso pubblico” dove è evidente che fanno valere la propria conoscenza dell’ingranaggio provinciale, rispetto a chi non ha mai messo piede nell’Ente. Noi abbiamo dichiarato di conoscere una buona metà de chi risulterà vincitore ma la cosa evidentemente è ritenuta normale.
Ora tocca ad altri 10 concorsi con 24 posti per una seconda tranche di precari, sui circa 70 rimasti. Occorre assumerli in tempi ristretti perchè, come denunciano loro stessi in una lettera inviata ai politici, l’art. 49 della legge 133/2008 comma 3 recita che “le pubbliche amministrazioni non possono ricorrere all’utilizzo del medesimo lavoratore per periodi di servizio superiori al triennio nell’arco dell’ultimo quinquennio”.
In pratica, mentre prima la legge 296/2006 dava agli Enti locali la possibilità di stabilizzare il personale precario con contratti a tempo determinato, per eliminare il precariato che si era accumulato nel tempo, ora l’art. 37-bis del Ddl 1441-quater abroga ogni possibilità , facendo cessare i contratti entro il 30 giugno del prossimo anno.
Nel documento i precari della Provincia di Genova stigmatizzano il fatto che “la situazione attuale porterà ad una diminuzione, se non all’estinzione, del precariato, al prezzo dell’aumento della disoccupazione. Gli Enti pubblici non avranno interesse a formare nuovo personale per vederselo andar via dopo soli tre anni”.
In pratica la scure dei tagli si sta per abbattere anche sul precariato in Provincia, come in altre parti d’Italia.
Ma qua occorre dire qualche parola chiarificatrice, senza peli sulla lingua, come nostro costume. Tra questi precari ci sono lavoratori che operano nell’Ente anche da 5 e 7 anni. Nessuno è entrato per concorso, ma per chiamata diretta, il che vuol dire per “amicizie”, poche palle.
Quindi hanno lavorato per anni, percependo uno stipendio, mentre altri che il calcio nel culo non l’hanno avuto un posto di lavoro hanno dovuto sudarselo e avrebbero diritto a lamentarsi più di loro.
Secondo aspetto: sapevano di aver firmato contratti semestrali di lavoro precario, invece che illudersi che, di proroga in proroga, si arrivasse ad un’assunzione definitiva, avrebbero fatto meglio a cercarsi un lavoro stabile, invece che illudersi.
Terzo aspetto: è stata vergognosa la politica della Giunta di sinistra di continuare a prendere per i fondelli questi ragazzi, promettendo quello che non era possibile, ovvero un lavoro a tempo indeterminato.
Anche perchè dovrebbero spiegarci a quel punto perchè 50 posti avrebbero dovuto occuparli loro, entrati per raccomandazione, e non altri 50 che la raccomandazione giusta non l’hanno.
Nella Pubblica Amministrazione si entra per Concorso, magari taroccato, ma sempre concorso rimane. La politica clientelare e assistenziale a senso unico ha portato qualcuno a godere di privilegi che poi vigliaccamente nessuno ha avuto il coraggio di dir loro non sarebbero stati eterni.
E ora scoppia il casino, un giorno la Giunta li blandisce con i 16 punti di privilegio (tetto massimo), un altro precisa che non potranno fare più di tanto.
Forse qualcuno non ha compreso, tra i precari, che li hanno presi per il culo e che quelli che interessavano alla Giunta il posto fisso lo avranno, gli altri possono pure andare a ramengo. Lo volete capire o no?
Una persona onesta ve lo avrebbe da tempo detto in faccia, avrebbe poi fatto tutto il possibile per darvi una mano, ma nel rispetto di tanti altri che una mano, a differenza vostra, non l’hanno mai avuta.
In Italia ciascuno pensa solo ai propri “diritti” o “egoismi economici”, mai alle cose giuste per tutti. Vi pare giusto, cari precari, che centinaia di giovani stiano studiando programmi impegnativi per dei concorsi definiti pubblici, in cui voi avete, dopo essere entrati con una spinta politica in Provincia anni fa, anche un aiuto fino a 16 punti regalati rispetto a loro?
Favori prima e favori ora, e vi lamentate? Che cazzo dovrebbero dire quelle centinaia di giovani che stanno studiando come matti senza neanche sapere che li stanno prendendo per i fondelli, illudendoli che il concorso sia serio?
Un assessore o un politico con le palle questo avrebbe dovuto dirvi da tempo, guardandovi negli occhi: invece di farvi fare i galoppini elettorali ( come qualcuno di voi ha fatto alle ultime elezioni), sfruttandovi ai loro scopi, avrebbero dovuto avere il coraggio di dirvi la verità , anche se scomoda. Noi siamo per concorsi pubblici veri, dove tutti abbiano le stesse possibilità e dove prevalga la persona più preparata.
Fosse anche il nostro migliore amico a raccomandarsi gli faremmo fare le scale di palazzo Spinola a calci nel fondoschiena.
Perchè siamo sempre entrati e usciti dalla porta principale, per chi ci conosce, a testa alta.
Senza mai fare o chiedere favori a nessuno.
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