PUNTARE ALLE TASCHE DEI SUPER OLIGARCHI RUSSI: L’INNER CIRCLE DELLO ZAR PUTIN
LA VEB E LA BANCA MILITARE
Scrive Domenico Di Cesare su Rainews24: “L’obiettivo per evitare un “conflitto su larga scala” è colpire l’economia russa. Gli Usa intendono fare terra bruciata attorno all’entourage che sostiene Vladimir Putin. Una stretta che inevitabilmente ricadrà anche sui cittadini russi.
Le sanzioni riguardano le due maggiori istituzioni finanziarie: la Veb (la più grande corporation di Stato, con un patrimonio di 50 miliardi di dollari) e la banca militare (Promsvyazbank, riconducibile agli oligarchi Dmitry e Aleksey Ananyev).
Congelati beni di cinque banche russe coinvolte nel finanziamento dell’occupazione dell’Ucraina. Tra queste Bank Rossiya, Black Sea Bank for Development and Reconstruction, IS Bank, Genbank e appunto Promsvyazbank, la banca sulla quale fa affidamento il settore della difesa russo.
Sanzioni penalizzano il debito sovrano con la Russia che sarà tagliata fuori dai finanziamenti dell’Occidente e non potrà accedere al mercato europeo per finanziare il suo debito.
Tra gli oligarchi sanzionati ci sono Gennady Nikolayevich Timchenko, Boris e Igor Rotenberg, ritenuti amici e collaboratori di Putin nonché finanziatori della politica aggressiva di Mosca nei confronti dell’Ucraina.
Timchenko, azionista della Rossiya Bank, era già stato colpito dalle sanzioni per l’annessione della Crimea nel 2014. Secondo il governo britannico è stato uno dei “protagonisti” dietro le quinte a spingere per il processo di annessione della Crimea alla Russia nel 2014. Timchenko, 69 anni, nato a San Pietroburgo come Putin, è suo amico fin dagli anni Novanta.
Disporrebbe, secondo Forbes, di un patrimonio stimato in 20,7 miliardi di euro distribuiti tra la compagnia del gas Novatek, la petrolchimica Sibur e la proprietà di una holding che investe in energia, infrastrutture e trasporti.
Boris Rotenberg, amico d’infanzia di Putin, disporrebbe di un patrimonio stimato, sempre da Forbes, in oltre 1 miliardo di euro. I due si conoscono da bambini e da sempre condividono la passione per il Judo.
Con il fratello Arkadij, Boris possiede SMP Bank che, secondo il governo di Londra, avrebbe beneficiato di contratti miliardari con Gazprom e con le Olimpiadi invernali di Sochi. Anche Boris era già stato colpito da sanzioni in seguito all’annessione della Crimea. Nell’elenco delle sanzioni c’è Igor Rotenberg, nipote di Boris e figlio di Arkadij, che controlla la compagnia di estrazione petrolifera Gazprom Bureniye (Azienda stimata in oltre un miliardo di euro). Il 48enne è anche presidente della National Telematic Systems, azienda azionista di RT-Invest Transport Systems (Rtits).
A detta degli analisti, società strategiche per Putin.
Tra le altre persone raggiunte da sanzioni ci sono il capo degli 007 russi legato alla morte di un ex agente, il vice responsabile dello staff del presidente russo, accusato di aver tentato di avvelenare un dissidente, e il presidente di una banca di Stato: Alexander Bortnikov, Sergey Kirienko e Petr Fradkov. In particolare Bortnikov, che ha militato nel Kgb e poi nella Fsb, il Federal Security Service, è ritenuto responsabile dell’operazione che portò all’avvelenamento di Aleksandr Litvinenko, l’ex 007 russo ucciso a Londra nel 2006. Originario di Perm’, ex Unione Sovietica, condivide con Putin l’adorazione per Iosif Stalin”.
(da agenzie)
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