QUESTO CENTRODESTRA PERDE PERCHE’ RINCORRE LA DESTRA CHE NON VUOL GOVERNARE
SCELTE FOLLI PER LE AMMINISTRATIVE DETTATE DALLA MENTALITA’ SOVRANISTA
“Il centrodestra è la maggioranza nel Paese!”; “Il popolo siamo noi!”; “Governeremo l’Italia”… l’elenco potrebbe essere senza fine, la droga della propaganda ormai scorre a fiumi nel campo destro della politica italiana: visioni oniriche, previsioni psichedeliche, miraggi allucinogeni.
Poi c’è la realtà. Una verità delle cose che parla di un centrodestra che va incontro a sicura sconfitta nelle più grandi importanti città italiane: Milano, Roma, Napoli, Bologna… una verità che parla di un centrodestra che non governa il paese esattamente da dieci anni, da quel 16 novembre che vide salire a Palazzo Chigi Mario Monti.
Poi vennero Letta, Renzi, Gentiloni. Poi venne Conte e poi ancora Conte.
Quindi venne Draghi a chiudere il cerchio di una politica debole e impaurita che non riesce a giocare quando il gioco si fa duro, quando è il tempo delle decisioni.
Il centrodestra di oggi non vince e non governa. Questa è la realtà oltre alla nebbia di fuffa e propaganda, oltre alle mille parole e frasi fatte che costruiscono il dogma politico di un centrodestra che deve essere per forza “unito”, di un patto che deve essere per forza “di ferro”, di un’alleanza che deve essere per forza “strategica”.
Il motivo profondo di questa debolezza? A pensarci bene sta proprio in questo atteggiamento muscolare che alla fine dei conti esclude ogni possibilità di scelta qualitativa e programmatica.
Inutile girarci attorno: il centrodestra è diventato a dir tanto un vuoto cartello elettorale che utilizza un marchio pubblicitario senza più essere forza responsabile e di governo, un oligopolio che difende burocraticamente rendite di posizione senza nemmeno provare a creare buona politica.
Chi guadagna da tutto questo? È evidente. Quella destra che non si pone nemmeno il problema di governare il Paese; quella destra estrema e vuota che attraverso il dogma del centrodestra unito e vincente tiene in perenne scacco psicologico la destra di governo, facendole fare le scelte più sbagliate possibili.
Basta pensare a Milano dove non hanno voluto candidare Maurizio Lupi oppure a Bologna dove qualcuno ha messo il veto su Andrea Cangini. Scelte folli dettate da una mentalità perdente di chiusura sovranista. Se si continua così ci guadagnerà sempre quella destra che, paradossalmente, vuole perdere per non governare.
(da Huffingtonpost)
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