REGIONALI EMILIA-ROMAGNA: MILITANTI ED ELETTORI SI SPACCANO SUL VOTO DISGIUNTO
ALCUNI CONSIGLIERI REGIONALI INVITANO AL VOTO PER BONACCINI PRESIDENTE: “NON SI PUO’ FAVORIRE GENTE PERICOLOSA E INCAPACE”
Uno spettro si aggira sull’elettorato grillino nella regione che vide nascere il Movimento quasi quindici anni fa, con la formazione dei primi meet-up: è la tentazione del voto disgiunto, cioè la possibilità di scegliere un candidato presidente diverso dalla preferenza accordata alla propria lista.
Nella battaglia all’ultima scheda con la Borgonzoni, nel Pd ci sperano apertamente, tanto che Stefano Bonaccini ha lanciato un appello accorato «a tutti gli elettori della nostra regione. Mi auguro che anche nella Lega e nella destra qualcuno possa riflettere sulle mie proposte e su come ho governato».
Ma se a destra è improbabile che rispondano, la musica può essere diversa fra il popolo a Cinque stelle, anche perchè alcuni consiglieri regionali uscenti del Movimento fanno precise dichiarazioni in questo senso.
Come Raffaella Sensoli, di Rimini, che ha deciso di non ricandidarsi dopo la scelta del suo partito di correre da solo: «Ero a favore di un’alleanza di contenuti col Pd, se mai si fosse trovata una linea comune, ma non ci siamo neanche seduti al tavolo e abbiamo scelto questa posizione che secondo me rischia fortemente di essere rovinosa per il M5S».
Ricorda sondaggi che danno il Movimento «al 5-6%» contro il 13,3% del 2015, riconosce che le difficoltà non possono essere ricondotte interamente alla scelta di partecipare in solitaria, ma rivendica la decisione di votare per Bonaccini presidente e per il M5s per la lista: «Non voglio essere fra i responsabili di un’eventuale vittoria della Lega, la mia indicazione è per il voto disgiunto, anche per evitare che vinca la Borgonzoni, che non ha dimostrato nè carattere nè contenuti per governare l’Emilia-Romagna».
Quanto all’appeal di un invito del genere sulla gente del suo partito, l’ormai ex consigliera fa una distinzione: «Da parte degli attivisti del Movimento ho ricevuto parecchi messaggi contrari, mentre ne ho avuti molti favorevoli fra i semplici elettori. Mi ritengo ancora parte del M5S, ma stavolta non può esserci un voto di orgoglio: questa è una destra pericolosa, non si può mettere la regione in mano a gente che va a suonare i campanelli degli immigrati (il riferimento è al gesto di Salvini dell’altra sera, ndr)».
Andrea Bertani, consigliere regionale uscente del M5S: «Ho fatto un appello al voto disgiunto dopo aver incontrato tante persone che voteranno Bonaccini per paura che vinca la Lega, paura che condivido. La stessa cosa vale per me, che sono un elettore M5S: se devo scegliere a chi fare opposizione preferisco il centrosinistra. Fino a due anni fa non avrei mai pensato a un’opzione del genere, oggi a malincuore scelgo Bonaccini, anche perchè la destra smonterebbe leggi come quelle su gioco d’azzardo e omotransfobia. Gli attivisti non condividono l’appello, ma fra gli elettori la questione c’è».
(da agenzie)
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