RENZI A LONDRA NON STREGA LA CITY: “LA LUNA DI MIELE E’ FINITA, ORA I FATTI”
LE BORSE AFFONDANO: MERCATI INSODDISFATTI DI DRAGHI E IMPAZIENTI CON RENZI
L’incantesimo si sta rompendo per entrambi.
Per il primo, Mario Draghi, la bocciatura dei mercati alle parole prudenti e assai poco dettagliate sul piano di acquisto di Abs e covered bond annunciato oggi è stata lampante e rumorosa, con Piazza Affari caduta quasi di quattro punti percentuali.
Per il secondo, Matteo Renzi, dietro gli applausi raccolti nella platea di investitori e banchieri riuniti alla Guildhall, a Londra, il malessere è più sotterraneo, ma lo rileva con assoluta precisione chi, proprio in quella sala, lo ha ascoltato per quasi due ore: “La luna di miele degli investitori con Renzi è finita. Ora dopo gli annunci tutti si aspettano i fatti”, commenta Alberto Gallo, responsabile della strategia sul credito in Europa per Royal Bank of Scotland.
Piccolo passo indietro, ore 17.30.
Il sismografo finanziario della borsa di Milano registra in chiusura una delle sedute più difficili da molte settimane a questa parte, con il Ftse Mib a quota -3,92%, sceso per la prima volta dal 22 agosto scorso sotto quota 20 mila punti.
È la traduzione numerica di una giornata molto difficile per il numero uno dell’Eurotower.
L’uomo che, poco più di due anni fa, con tre parole (“Whatever it takes”) era riuscito a condurre l’Europa fuori dalla crisi del debito, oggi si è dovuto scontrare con il mal di pancia dei mercati per le misure descritte dall’ex governatore di Bankitalia.
Il giudizio degli analisti è pressochè unanime: la delusione “si sarebbe diffusa per la mancanza di un punto di riferimento chiaro ed esplicito sull’ammontare di asset acquistati dalla Bce”, rileva Vincenzo Longo, market strategist dell’ufficio studi ig interpellato da Radiocor.
Per Marco Valli, capo-economista per l’eurozona di Unicredit, Draghi è “rimasto piuttosto sul vago in merito al volume della prevista espansione di bilancio” attraverso i piani di acquisto di Abs e Covered Bond.
Mettere in vetrina l’arsenale, come Draghi ha fatto negli ultimi mesi elencando tutti gli strumenti messi in campo dall’Eurotower, rischia di non bastare più: occorre cominciare a sparare. “Oggi è mancato un elemento fondamentale — spiega ancora Gallo ad Huffpost -, i dettagli. E non averli forniti oggi rappresenta senz’altro un segnale negativo. Dimostra la difficoltà ad implementare le misure annunciate, dovute alla mancanza di consenso intorno agli interventi della Banca Centrale e al freno che alcuni governi, come quello tedesco, stanno mettendo alle iniziative di Draghi”.
La strada quindi, è strettissima. “La Bce in questo momento sta cercando di prendere tempo, ma anche a questo c’è un limite”.
Lo stesso tempo che gli investitori rischiano di non concedere più al premier, che poco più di sei mesi dopo un incontro analogo organizzato nella City, si è ripresentato a Londra per rilanciare la propria agenda di governo.
Ma il clima, da allora, è cambiato molto.
Non solo il peggioramento del quadro economico, che ha visto in poco più di un semestre ribaltare le stime di crescita del governo in un cupo -0,3% previsto per la fine dell’anno.
Ma anche i grandi capitali, malgrado gli endorsement pubblici dei top manager più di bandiera che di sostanza, rischiano di cominciare a guardare l’orologio.
Tanti annunci non si sono ancora concretizzati in tante riforme.
Oggi, proprio nella sala londinese, il premier ha fissato due altre importanti scadenze. La prima, sul Jobs Act, che “sarà possibile fare entro un mese”.
La seconda, sull’intero pacchetto di riforme, il cui percorso si potrà concludere “entro sei mesi”.
“È una scadenza molto ambiziosa — conclude Gallo — effettivamente non è facile implementare tutti questi cambiamenti in così poco tempo. Forse ci vorranno più di sei mesi di tempo, ma non so se il mercato potrà aspettare più a lungo di così”.
(da “Huffingtonpost”)
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