RENZI MANDA L’ARNALDO A NAPOLI: TENTATIVO DISPERATO DI RICUCIRE CON BASSOLINO
L’OFFERTA: “PROVVEDIMENTI CONTRO I DUE DIRIGENTI PD DEL VIDEO”… BASSOLINO: “NO, ANNULLAMENTO DEI VOTI IN 5 SEZIONI O SI RIVOTI”
Come spesso accade, anche stavolta è toccato all’Arnaldo cercare di mettere una pezza al dramma partenopeo.
L’Arnaldo Forlani, alias Lorenzo Guerini (il copyright è di Renzi) è arrivato sotto il Vesuvio per incontrare Antonio Bassolino, e tentare di evitare il replay del caso Cofferati nel 2015 in Liguria, quando il vecchio leone, dopo aver denunciato brogli alle primarie, se andò dal partito sbattendo la porta e dando vita a una lista di sinistra che ha contribuito alla sconfitta del Pd alle regionali.
Dopo le primarie del 6 marzo, le prime reazioni del Nazareno sono state di totale chiusura alle ragioni di Bassolino.
Mercoledì, alla riunione della commissione di garanzia a Napoli, il suo ricorso non è stato esaminato, ma rigettato per ragioni procedurali.
Perchè arrivato troppo presto rispetto alla proclamazione ufficiale dei risultati, oppure troppo tardi, perchè oltre 24 ore dopo la chiusura dei seggi.
Insomma, il caos: con i bassoliniani che sono usciti in polemica dalla riunione, cui ha partecipato anche il segretario del Pd Napoli Venanzio Carpentiere, che pure non fa parte dei garanti.
“Primarie valide, ha vinto Valente”, avevano detto già il giorno prima Guerini e Orfini. E a quel punto Bassolino sembrava pronto ad annunciare la sua lista civica già sabato 12, al teatro Augusteo di Napoli, dove ha radunato i suoi sostenitori.
L’incontro Guerini-Bassolino, nel pomeriggio a Napoli, ha invece riaperto un filo di dialogo.
“Con Antonio è stato un incontro in cui ci siamo ascoltati e ci siamo parlati, fa sempre bene parlarsi”, ha detto all’uscita il vicesegretario pompiere.
“Non ho chiesto assolutamente di ritirare il ricorso. E’ un diritto presentarlo, è riconosciuto dal regolamento ed è giusto che la Commissione lo esamini con molto rigore e attenzione come ha fatto e deve fare”.
L’ipotesi dunque è che la commissione di garanzia si riunisca di nuovo, per esaminare realmente il ricorso bis di Bassolino (presentato oggi) sui 5 seggi dove sono stati filmati dal sito Fanpage.it passaggi di denaro a favore di elettori da parte di esponenti dem vicini a Valeria Valente.
Nel ricorso, l’ex sindaco parla di “risultato palesemente alterato e condizionato da numerosi e gravi espisodi avvenuti all’esterni dei seggi”.
E fa riferimento appunto a episodi di propaganda pro Valente avvenuti all’ingresso di alcuni seggi. Episodi definiti “in contrasto con la Costituzione che prevede l’espressione libera e segreta del voto”.
La riunione della commissione si terrà domenica 13 marzo al mattino, oppure (in caso di eccessive assenze “festive”) il giorno successivo.
Bassolino ha già fatto sapere che la sua richiesta resta l’annullamento di quei 5 seggi: in quel caso, matematicamente, sarebbe lui il vincitore delle primarie, per circa 300 voti.
In casa Pd si ragiona invece di provvedimenti disciplinari a carico dei due esponenti dem (Antonio Borriello e Gennaro Cierro) che sono stati filmati in atteggiamenti illegittimi fuori dai seggi.
Ipotesi, quella della sospensione dei due “rei”, che non basta affatto ai bassoliniani. “Sarebbe come colpire i colpevoli ma non il reato…”.
Marco Sarracino, il candidato della sinistra dem che a sua volta ha incontrato Guerini, ha chiesto che si rivoti nei seggi incriminati. “Altrimenti si annullino le primarie e si individui un candidato unitario per le elezioni comunali”.
Sabato mattina, al teatro Augusteo, l’ex sindaco rilancerà davanti ai suoi sostenitori la battaglia “per la legalità e la trasparenza” delle primarie, e l’intenzione di andare avanti: prima la commissione di Napoli, poi eventualmente anche i garanti nazionali. Per ora di lista civica o di uscita dal Pd non si parla, almeno ufficialmente o dal palco. “Antonio vuole andare avanti un passo dopo l’altro”, spiega un suo sostenitore. “Per presentare la lista c’è tempo fino a maggio…”.
Guerini ha incassato, almeno per ora, una battaglia del vecchio leone dentro il perimetro del partito, e ha dovuto concedere un esame rigoroso del ricorso.
Valente, dal canto suo, ha presentato a sua volta un ricorso, ma non alla commissione di garanzia per le primarie, bensì a quella interna al partito.
“Abbiamo presentato un ricorso per verificare se iscritti del Pd abbiano tenuto comportamenti lesivi dell’onorabilità del partito e degli stessi candidati, durante le primarie”, ha spiegato la candidata.
La richiesta è quella di esaminare l’intero filmato realizzato dai cronisti di Fanpage, per verificare “se ci siano stati ulteriori casi di comportamenti illeciti su cui intervenire”.
Insomma, casi riferibili a sostenitori di Bassolino. Che sorride davanti al ricorso della sfidante: “Evidentemente ha cambiato linea… è la conferma che diverse cose non sono andate…”.
Nella disfida dei ricorsi incrociati, a cambiare, in queste ore, è stato proprio l’atteggiamento dei vertici dem.
Dai toni perentori contro l’ex sindaco (a novembre si era persino ipotizzata una norma per non farlo correre alle primarie) ai ramoscelli d’ulivo.
“L’incontro con Guerini è stato cordiale”, ha detto Bassolino ai suoi collaboratori. “Cordiale ma non risolutivo”. Solo un primo passo. Del resto, mesi di bombardamento per il Pd di Napoli, che già parte sfavorito contro De Magistris, potrebbero risultare esiziali. Per questo, dopo i muscoli dei renziani, a Napoli è arrivato l’Arnaldo.
Se fallisce lui, Bassolino rischia di fare davvero male.
(da “Huffingtonpost”)
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