RICCARDO BOSSI CHIEDE IL RITO ABBREVIATO: SPESE PERSONALI COI FONDI DELLA LEGA
IL PROCESSO A MILANO VEDE IMPUTATI UMBERTO, RENZO BOSSI E BELSITO: 500.000 EURO DI FONDI PUBBLICI USATI PER FINI PRIVATI DALLA FAMIGLIA
Ha chiesto di essere processato con la formula del rito abbreviato (che consente lo “sconto” di un terzo della pena), Riccardo Bossi, figlio di Umberto, fondatore della Lega Nord, imputato insieme con il padre e il fratello Renzo nel processo con al centro le presunte spese personali con i fondi del partito.
L’istanza è stata formulata questa mattina dall’avvocato davanti all’ottava sezione penale del tribunale di Milano durante l’udienza, che è stata subito rinviata in attesa della decisione di un altro giudice della stessa sezione, Vincenzina Greco, sulla richiesta di rito abbreviato, prevista per il prossimo 14 settembre: se il giudice accoglierà l’istanza presentata da Riccardo Bossi, la sua posizione verrà stralciata dal procedimento.
Umberto e Renzo Bossi proseguiranno invece comunque con il dibattimento insieme con l’altro imputato, l’ex tesoriere del Carroccio, Francesco Belsito: il processo milanese con al centro l’accusa di appropriazione indebita è l’ultimo dei filoni dell’inchiesta che nel 2012 ha travolto Umberto Bossi, rimasto a Milano; gli altri sono stati trasferiti per competenza territoriale a Genova, da dove l’inchiesta prese le mosse .Nel dibattimento milanese, i pubblici ministeri Roberto Pellicano e Paolo Filippini contestano agli imputati lo sperpero di oltre 500mila euro di soldi pubblici, ottenuti con rimborsi elettorali, che sarebbero stati usati dalla famiglia Bossi per pagare le spese più varie: multe per migliaia di euro, la fattura del carrozziere, l’ormai famosa laurea in Albania del “Trota” (Renzo Bossi, cioè) e i lavori di casa Bossi a Gemonio.
(da “il Secolo XIX”)
Leave a Reply