DENUNCIA PENALE PER TOTI E IL SINDACO DI ALASSIO IN SEGUITO ALL’ORDINANZA ANTI-PROFUGHI
STESSA SORTE PER UN ASSESSORE REGIONALE E QUATTRO SINDACI LIGURI
Finisce in Procura la questione dei migranti il Liguria. Ieri, a Savona, è stata depositata una denuncia penale nei confronti del sindaco di Alassio, Enzo Canepa, autore della famosa ordinanza anti-profughi, per violazione del principio di eguaglianza .
«Nella nostra denuncia, abbiamo anche chiesto alle Autorità di valutare se si possa riscontrare nella ordinanza del Comune di Alassio la violazione dell’articolo 21 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea che al comma 2 dice: “… è vietata qualsiasi discriminazione fondata sulla cittadinanza…” e in caso positivo, abbiamo chiesto che in base a tale articolo venga dichiarata nulla l’ordinanza del Comune di Alassio e dei Comuni che l’hanno condivisa», spiega la proponente Aleksandra Matikj, Presidente del Comitato per gli Immigrati e contro ogni forma di discriminazione.
Sono stati denunciati anche il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, l’assessore regionale Stefano Mai, ex sindaco di Zuccarello e i sindaci di Ortovero, Andrea Delfino, Vendone, Pietro Revetria, Erli, Candido Carretto e Garlenda, Silvia Pittoli.
La Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea è recepita nell’articolo 6 della versione consolidata del Trattato sull’Unione Europea (Tue), ha quindi valore costituzionale e prevale sulla legislazione nazionale in caso di contrasto con essa.
Non solo: si applica ad ogni persona indipendentemente dal fatto di essere cittadino di uno Stato europeo o no. «La Carta in svariate sentenze è considerata fonte di Diritto», prosegue Aleksandra Matikj.
I proponenti spiegano che quanto all’articolo 3 della Costituzione, la Corte costituzionale ha accolto, nella sentenza 120 del 1967, il punto di vista che il principio di eguaglianza, pur essendo nell’art. 3 della Costituzione riferito ai cittadini, debba ritenersi esteso agli stranieri allorchè si tratti della tutela dei diritti inviolabili dell’uomo, garantiti allo straniero anche in conformità dell’ordinamento internazionale.
” L’ordinanza del Sindaco di Alassio, che vieta l’ingresso nel suo Comune agli immigranti sprovvisti di certificato sanitario, è una forma di discriminazione inaccettabile in un paese democratico come l’Italia e che la legittima tutela della salute dei cittadini non ha nulla a che fare con allarmistici proclami in cui lo spettro di malattie disparate come ebola, AIDS, tubercolosi o scabbia».
«È ancora più grave – continuano – che il Presidente Toti abbia condiviso questa ordinanza, oltre a pronunciarsi continuamente contro noi immigranti in Liguria, sollecitando prefetti e sindaci ad opporsi a nuovi arrivi sul territorio. Ciò vale anche per la condotta dei vicini comuni di Zuccarello, Ortovero, Vendone, Erli e Garlenda che hanno adottato la sentenza del Sindaco Canepa. Riteniamo gravissimo il provvedimento del Sindaco di Alassio che con la scusa di un’ordinanza sanitaria si rifiuta di accogliere pochi migranti. Per questo, anche noi abbiamo chiesto alla nostra Magistratura che questa ordinanza venga immediatamente ritirata».
Aleksandra Matikj cita anche l’episodio avvenuto sulle spiagge di Alassio dove si è visto il sindaco muoversi per chiedere ai migranti se avessero una dimora e il certificato obbligatorio minacciandoli che, in caso contrario, sarebbero stati accompagnati forzatamente al confine e multati per aver violato la deliberazione del primo cittadino. «Imbarazzante», lo bolla.
«Noi siamo preoccupati per la situazione in Liguria che sta sempre peggiorandosi. Temiamo che queste continue richieste contro noi Immigrati possano creare anche del disordine pubblico e dei veri e propri atti di razzismome violenza. Crediamo inoltre che la Liguria debba tornare ad essere una regione accogliente come auspica anche il cardinale Angelo Bagnasco seguendo le parole di Papa Francesco. Vogliamo una Liguria anche per chi, come noi, non la vuole piena di odio nei nostri confronti, un odio istigato da chi dovrebbe mettere l’ordine e l’armonia tra le persone e non creare degli episodi che durante la Giunta precedente mai si siano verificati negli ultimi 10 anni. Questo nuovo clima spaventa, è pericoloso e va fermato subito».
Della causa si occuperà l’avvocato Giorgio Bisagna, il quale aveva già chiesto ai magistrati di valutare la sussistenza del reato di istigazione all’odio razziale nelle parole di Anna Giulia Giovacchini, leghista a capo della commissione Tutela animali del Comune di Monza, perchè scrisse: «Immigrati annegati? Un motivo in più per non mangiare tonno».
(da “il Secolo XIX”)
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