SALVINI CAMBIA SIMBOLO DELLA LEGA, MA NON PUO’ FARLO IL CONSIGLIO FEDERALE, DEVE DECIDERLO UN CONGRESSO
PER MODIFICARE GLI ART 1 E 3 DELLO STATUTO NON BASTA L’INTESA DI QUATTRO NOTABILI CHE PENSANO ALLE POLTRONE
La scelta di Matteo Salvini e del Consiglio Federale della Lega Nord priva la politica italiana di quello che ormai era il più longevo marchio elettorale: la Lega Nord, apparsa per la prima volta su una scheda elettorale nel 1990 e che da oggi diventa solo Lega.
Alle prossime elezioni, il nome e il simbolo più antichi potrebbero essere quelli di Forza Italia, partito comparso alle elezioni del 1994.
Trent’anni fa, alle elezioni politiche del 1987, Umberto Bossi entrò in Senato per la prima volta diventando subito il senatùr, ma era stato eletto come rappresentante della Lega Lombarda.
La Lega Nord, che punta a raccogliere tutti i movimenti localistici, nasce invece due anni dopo, nel 1989.
Lo statuto, che ancora si può leggere sul sito non lascia dubbi su quali siano le intenzioni del movimento.
L’articolo 1 dice che “ha per finalità il conseguimento dell’indipendenza della Padania attraverso metodi democratici e il suo riconoscimento internazionale quale Repubblica Federale indipendente e sovrana”.
D’altra parte il nome per intero è appunto “Lega Nord per l’indipendenza della Padania”. Insomma la Padania è, o dovrebbe diventare, una vera e propria repubblica federale indipendente, e dunque staccata dal resto dell’Italia, composta da quelle che vengono enfaticamente chiamate Nazioni, con la enne maiuscola. Il partito, da parte sua, si definisce una confederazione.
Il primo grande successo elettorale è alle elezioni amministrative del 1990, quando la Lega Nord supera il 20 per cento in molte province e a Milano sfiora il 13 per cento.
Alle elezioni politiche del 1992 supera l’8 per cento ed elegge 80 parlamentari. Due anni dopo, nel 1994, grazie all’alleanza con Silvio Berlusconi e al sistema maggioritario con collegi uninominali i deputati e senatori diventano addirittura 180, la Lega Nord va al governo e Irene Pivetti diventa Presidente della Camera dei deputati.
Ventotto anni dopo la prima apparizione sulle schede elettorali il simbolo della Lega Nord non ci sarà più.
Nel nuovo logo scompare il verde del fiore delle Alpi, scompare il Leone di Venezia, restano il nome Lega, scritto con lo stesso carattere, il colore blu e il guerriero di Legnano con lo spadone sguainato, quello che molti identificano, sbagliando, con Alberto da Giussano.
L’errore, tra l’altro, è contenuto anche nello statuto della Lega Nord, che al simbolo dedica l’articolo 3.
E siccome la modifica dello statuto non spetta al Consiglio Federale ma al Congresso, per modificare ufficialmente sia l’articolo 1 che il simbolo la Lega Nord dovrà adesso affidarsi a un vero congresso.
Fino ad allora, i voti alla Lega saranno voti alla Lega Nord, dati per l’indipendenza della Padania “quale Repubblica Federale indipendente e sovrana”.
(da “La Stampa”)
Leave a Reply