SALVINI HA PERSO LA FACCIA E ASSISTE IN DIRETTA TV ALLA SUA DISFATTA: “CON IL PIFFERO” CHE NON SONO SCESI
LA CRISI DI NERVI: “DENUNCIO TUTTI, ANCHE I MAGISTRATI”…NON HA ANCORA CAPITO CHE NON CONTA UN CAZZO… DI MAIO: “LA MAGISTRATURA E’ UN ORGANO INDIPENDENTE, SALVINI PENSI AI RIMPATRI”
Nel caos istituzionale è la magistratura a decidere il primo destino dei migranti della Sea Watch, sequestrando la nave e portando tutti a Lampedusa.
Una scena surreale, con il ministro dell’Interno Matteo Salvini che dopo aver affermato per tutta la giornata che i porti sarebbero rimasti chiusi, che la Sea Watch è “una nave fuorilegge” e che “col piffero” sarebbe sceso qualcuno in terra italiana, assiste in diretta tv a Non è l’Arena su La7 alle motovedette che portano i 47 migranti a terra.
“Io non li ho autorizzati, è grave! Denuncerò chi è stato a farli scendere, anche i pm”. Danilo Toninelli reagisce a Salvini: “Se ha qualcosa da dirmi, me la dica in faccia. Non parli a sproposito del sottoscritto in Tv. Magari il ministro dell’Interno si informi prima di parlare. E trovi soluzioni vere sui rimpatri, non ancora avviati da quando è il responsabile della sicurezza nazionale”.
Chi è stato a decidere ha nome e cognome: si tratta del pm di Agrigento, Luigi Patronaggio, intervenuto per sbloccare una impasse indecorosa sulla Sea Watch ferma al largo di Lampedusa.
Uno stallo che era proseguito anche dinanzi all’offerta delle chiese protestanti di prendere in carico le persone a bordo.
Intanto la ong esulta: “Missione umanitaria compiuta”. A sbloccare la situazione della Sea Watch è stata l’ultima comunicazione del comandante Arturo Centore, che a Guardia Costiera e Gdf ha fatto sapere che se entro le 21 non avesse ottenuto l’autorizzazione allo sbarco, avrebbe tolto l’ancora e sarebbe entrato in porto di sua iniziativa.
“I naufraghi – ha spiegato la portavoce di Sea Watch Giorgia Linardi – hanno chiesto di indossare i giubbetti salvagente e hanno detto di volersi buttare in acqua per disperazione”.
“La nostra missione umanitaria è finalmente compiuta. Grazie al comandante e a tutto l’equipaggio” twitta la Ong.
La portavoce sottolinea che “ancora una volta si è dimostrato che i porti dell’Italia non sono chiusi”. Per la Sea Watch è stato disposto il sequestro probatorio: “La nave è a disposizione degli inquirenti per verificare se effettivamente c’è un reato da contestare. Siamo molto sereni e sicuri – ha aggiunto – che la giustizia farà il suo corso”.
Il sequestro è probatorio e non preventivo. Gli inquirenti dunque non presuppongono l’esistenza di indizi di reato, ma bloccano l’imbarcazione per poter fare i necessari accertamenti e verificare se la condotta del comandante abbia violato la legge.
Il sequestro della nave, che dovrà essere convalidato dai pm, ha inoltre come conseguenza immediata la possibilità per i migranti a bordo di scendere in porto.
I profughi “messi in salvo saranno affidati a personale della Questura di Agrigento per la identificazione e per i necessari atti di polizia giudiziaria” dice Patronaggio.
(da “Huffingtonpost”)
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