SALVINI NON E’ PIU’ IL LEADER DEL CENTRODESTRA: 4 SONDAGGI DANNO ORMAI LA LEGA DIETRO FORZA ITALIA
HA PERSO IL 5% IN SEI MESI, RISCHIA LA DEBACLE A VERONA E HA PAURA DEL CONGRESSO… MARONI E ZAIA PRONTI A STACCARE LA SPINA
E’ sufficiente prendere atto, tra gli altri, dei sondaggi settimanali Ipso, Ixe’, Emg per avere conferma del trend che ormai va avanti da diverse settimane: più Salvini va in giro come i barboni con il cartello al collo “voglio fare il premier”, con ai piedi accovacciata, per impietosire i passanti, la fedele mascotte Giorgina, più perde voti.
Non solo: ha ottenuto il risultato di far risalire persino Forza Italia e pure Alfano, impresa da Guinnes dei primati.
Ora è un po’ dura pretendere di fare il leader della coalizione, visto che la Lega è solo il secondo partito, precipitando dal 16-17% di sei mesi fa all’11-11,5% di oggi.
E’ già tanto che conservi la segreteria della Lega fino alle elezioni politiche del 2018, perchè se continua questo trend chi controlla il partito (Maroni e Zaia) staccano la spina e il fancazzista dovrà cercarsi un lavoro per la prima volta in vita sua.
Il primo a saperlo è lui, tanto è vero che sta cercando in ogni modo di rinviare un congresso che potrebbe ridimensionarlo nelle ambizioni.
E magari far prendere quota all’ipotesi di candidare il demo-leghista Zaia come futuro leader. Salvini si tiene a galla, diciamolo chiaramente, grazie ai media che lo ospitano perchè è noto che “chi le spara più grosse” fa audience, ma ora la sovraesposizione si sta rivelando un boomerang.
Sembra quei vecchi comici con un repertorio scontato e gli spettatori si sono rotti le balle di ascoltare le sue solite cazzate.
Letale è stata anche la forzatura di Napoli che gli ha fatto perdere voti sia al Sud che al Nord.
Al Sud non gli perdoneranno mai le frasi contro i meridionali (sentirsi dare del fancazzista dal principe dei fancazzisti è sublime), al Nord sono scocciati da questo “partito nazionale sovranista” che ha perso contatto con le rivendicazioni del territorio padano.
Il delirio di onnipotenza lo sta portando a commettere un errore dopo l’altro: dopo Varese e Bergamo, la Lega rischia di perdere Verona, dilaniata all’interno dalla scelta di un candidato divisivo con relativa rottura dell’asse con Forza Italia che si sta orientando sulla compagna di Tosi.
Perdere da Tosi sarebbe uno schiaffo con gravi conseguenze, potrebbe innescare la resa dei conti interna prima del dovuto.
E una volta messo in moto un meccanismo, la caduta di credibilità del capitano di lungo sorso ne decreterebbe la prematura dipartita.
E per la messa da requiem si sono già prenotati la prima fila in tanti.
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