SALVINI NUOVO UMARELL, PASSA IL TEMPO A GUARDARE I CANTIERI: IL MINISTRO FUORI STANZA DUE GIORNI SU TRE
HA DISERTATO IL DICASTERO DELLE INFRASTRUTTURE 53 VOLTE IN TRE MESI, PREFERENDO COMIZI E INAUGURAZIONI
Il senatore? È fuori stanza. Preso da impegni elettorali, incombenze da leader di partito e necessità di fare propaganda, il ministro per le Infrastrutture (e vicepremier) Matteo Salvini non ha frequentato molto gli uffici del ministero. Anzi.
Negli ultimi novanta giorni, quelli trascorsi dall’inizio dell’anno, il capo del Carroccio è stato 53 volte lontano da Porta Pia per appuntamenti di varia natura: soprattutto conferenze (non se ne perde una) e sopralluoghi sui cantieri.
Non solo di grandi opere, ma anche di anonime bretelle in Val Camonica o rotonde di periferia. Attività che gli hanno fatto guadagnare il titolo di “capo cantiere” del governo Meloni, sempre pronto a indossare il caschetto giallo.
E non è una novità: nel 2018, appena insediatosi al Viminale, trascorse due terzi dell’estate fra comizi e feste elettorali. Ma allora preparava lo strappo del Papeete. Quest’anno ci sono le Regionali (prima in Lombardia e Lazio, adesso in Friuli Venezia Giulia) a sottrargli tempo. Proprio nella fase calda del Pnrr, che vede il ministero di cui è alla guida agli ultimi posti nella classifica della spesa.
Ma lui guarda avanti ed è come sempre una trottola. Le incursioni lontane dalla sua sede istituzionale le fa soprattutto in Lombardia, dove ha trascorso quasi un terzo delle sue giornate da ministro. Il periodo a ridosso della corsa per il rinnovo del Pirellone è stato il più intenso: convinto del ritorno elettorale dei grandi (e piccoli) lavori pubblici, il segretario in rapida sequenza è stato a Travagliato, in provincia di Brescia, ha voluto accertarsi dello stato d’avanzamento del raccordo Ospitaletto-Montichiari, ha fatto visita ai cantieri dei ponti di Ostiglia e San Benedetto Po nel Piacentino, ha ribadito a Vigevano l’intenzione di portare avanti la superstrada per Malpensa e a Bergamo ha fatto un sopralluogo alla rotatoria all’uscita dell’autostrada. Ma non sono mancate puntatine, sempre a favore di fotocamera, al cantiere della variante di Casalpusterlengo nel Lodigiano, o alla variante Tremezzina sul lago di Como.
E come non essere presente alla fondamentale inaugurazione della sopraelevata sull’autostrada A4 a Cinisello Balsamo? Non proprio cantieri a misura di ministro delle Infrastrutture. A febbraio poi, tra imminenza del voto in Lombardia e anche nel Lazio, Salvini non è stato fermo un attimo e alcune giornate sono state davvero intense. Il primo del mese, in mattinata, era a Milano al Politecnico per fare il punto sul progetto Bovisa-Goccia, poi è volato a Velletri per un evento elettorale della Lega e la giornata si è conclusa a Roma al Tempio di Adriano per un altro incontro in vista del voto. Che stress fare il ministro e, allo stesso tempo, il segretario della Lega.
Dal 3 al 10 febbraio è stato sempre a Milano a parte una puntata a Roma per partecipare al lancio della candidatura a governatore di Francesco Rocca. Il mese si è concluso con un suo video sul Ponte di Öresund, “la grande infrastruttura che unisce Svezia e Danimarca”, per dire che lui farà adesso il Ponte sullo Stretto. Poi ha incontrato a Stoccolma i ministri dei Trasporti europei.
Anche marzo è stato un mese ricco di impegni ma fuori dal ministero, tra incontri alla Fondazione Luigi Einaudi di Roma, un salto a Casalecchio di Reno per la presentazione del progetto Anas del nodo ferroviario e stradale e una tappa alla Fiera di Verona. Dal 23 al 31 marzo non si è mai fermato. E anche le udienze del processo Open Arms, che lo vede imputato a Palermo, sono occasione per incontri politici: il 23 marzo, il giorno prima del dibattimento, è stato a Taormina. Quindi di nuovo a Milano alla scuola di formazione politica della Lega. Mercoledì scorso è nella Capitale: prima al convegno della Confapi, poi al forum per l’intermodalità sostenibile e quindi al convegno Federcasa
E finisce che nel suo ufficio, al ministero, Salvini sta quando dovrebbe essere altrove: il 21 marzo al Senato sono in programma le comunicazioni della premier Meloni sul Consiglio europeo. Ma lui, l’ex Capitano, è impegnato nei locali del suo dicastero a Porta Pia per un tavolo sulla sicurezza stradale. La normalità tuttavia è quella del tour: ieri, per rassicurare i suoi elettori, era di nuovo al Nord per l’inaugurazione della Galleria di Base del Brennero.
Oggi, invece, in agenda ha il comizio con gli altri leader del centrodestra a Udine. Ma prima un aperitivo (alle 15!) a San Daniele del Friuli e la tappa in un ristorante di Spilimbergo (alle 16). “Fatiche” fuori orario, per il ministro globetrotter.
(da Il Fatto Quotidiano)
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