SONDAGGIO GHISLERI, E’ FINITA LA LUNA DI MIELE DELLA MELONI, IN CALO DEL 3% LA FIDUCIA DEGLI ITALIANI
CALA ANCHE FDI, ORA IL PD E’ A 8 PUNTI
I sondaggi di Euromedia Research raccontati oggi da Alessandra Ghisleri su La Stampa dicono che la premier Giorgia Meloni perde quasi il 3% dei consensi rispetto alla precedente rilevazione.
Anche Fratelli d’Italia è in calo, mentre regge Partito Democratico di Elly Schlein.
Mentre per gli italiani il carovita conta più dell’immigrazione: l’inflazione e l’aumento dei prezzi vengono citati come primo problema dal 48,6% del campione. Gli sbarchi solo dal 26,2%.
Seguiti a breve distanza dalle tasse che strozzano aziende e famiglie.
Nel dettaglio, la fiducia in Meloni scende al 37,9%: le hanno voltato le spalle il 2,6% degli elettori. In calo anche il consenso del governo: -2,2% al 35,5%.
Nelle intenzioni di voto Fratelli d’Italia perde mezzo punto percentuale, così come Lega e Forza Italia. Il Pd invece cresce dello 0,2%, mentre cala dell’1,3% il Movimento 5 Stelle.
In positivo anche Azione/Italia Viva e l’Alleanza Verdi-Sinistra. Secondo Ghisleri un cittadino su due (48,8%) a oggi vede delle forti tensioni e malumori all’interno dell’esecutivo e anche dentro la compagine di governo come tra le file di Forza Italia (36,2%).
Qualcosa sta cambiando. Alla fine del primo trimestre di quest’anno l’attualità ha modificato l’ordine delle priorità degli italiani.
Sollecitati a fornire più di una risposta per indicare liberamente quale sia oggi la vera emergenza dell’Italia, 1 cittadino su 2 (48,6%) ha puntato il dito su inflazione e aumento dei prezzi e 1 su 4 (24,8%) sulle tasse che strozzano le aziende e le famiglie italiane. In queste risposte non troviamo la vera novità, del resto i dati Inps e Istat 2021 hanno indicato che l’80,2% ha un Isee inferiore ai 20.000 euro e il 57,5% inferiore ai 10.000 tra i 10,1 milioni di famiglie che lo compilano.
I dati del Mef 2022 non si discostano dai precedenti facendo emergere che, sui 40,5 milioni di contribuenti, il 56% di coloro che compilano la dichiarazione dei redditi percepisce meno di 1.300 euro al mese e solo il 3,9% ha un reddito lordo superiore a 60.000 euro.
La salute e tutti i temi legati alla tutela delle persona sono sempre in pole position (21,7%) e anche la guerra senza una via di uscita (20,6%) rimane alta nel ranking.
A seguire gli intervistati denunciano l’evasione fiscale (16,5%), la mancanza di una visione per le nuove generazioni (15.8%), la crisi delle aziende che delocalizzano chiudendo le fabbriche e i loro uffici sul nostro territorio lasciando «a casa» molti lavoratori (15%) e la gestione del Pnrr che, con il suo 13,7% sta scalando la graduatoria. Al decimo posto è tornato il tema della sicurezza (10,4%)
Le difficoltà del nostro governo nel farsi ascoltare dall’Europa (9,4%) e nel tutelare gli interessi nazionali si riservano un altro posto di prestigio nella classifica. La gestione del controllo sul reddito di cittadinanza (8,5%) riscuote un buon successo tra le file del centro destra e sicuramente meno attenzione dalle opposizioni. A questo punto dalla tredicesima posizione in poi si trovano la precarietà delle infrastrutture e dei palazzi -strade, scuole, edifici, condomini…- (8,1%), la crisi delle banche (6,9%), la crisi generale della politica nazionale e dei partiti (5,7%), le mancate soluzioni per il bonus 110% (5,4%) e le code e la ricca burocrazia per portare a casa un passaporto (4,0%). Chiudono la classifica i rapporti Usa-Cina con il 3,7%.
Tra gli argomenti elencati in maniera spontanea dai nostri intervistati non è emersa alcuna voce che richiami i diritti civili, tuttavia intervistati in maniera diretta su alcuni di questi argomenti i cittadini si sono schierati in maggioranza tra i favorevoli all’adozione per le coppie omosessuali (48,4% favorevoli, 43,0% contrari) e tra i contrari per la pratica dell’utero in affitto (28,1% favorevoli e 57,7% contrari).
Osservando le divisioni per elettorato delle tabelle si capisce come le espressioni siano più libere che identitarie. Non si registrano infatti in nessuna fazione politica delle posizioni nette come lo erano in passato. In tutto questo, come un mese fa, il 39% legge ancora una maggioranza di governo unita e coesa nell’affrontare il futuro nonostante le polemiche e i confronti serrati al suo interno. Tuttavia un cittadino su due (48,8%) a oggi vede delle forti tensioni e malumori all’interno dell’esecutivo anche dentro la compagine di governo come tra le file di Forza Italia (36,2%).
Se i controlli sul reddito di cittadinanza esaltano e uniscono il popolo di centrodestra su tutto il resto i giudizi sono molto più severi.
L’indice di fiducia della premier e del suo governo scendono al di sotto del 40,0% rispettivamente al 37,9% e al 35,5%, perdendo tra i 2 e i 3 punti percentuali nell’arco di 15 giorni. Anche Fratelli d’Italia nello stesso periodo, rimanendo sempre il primo partito dopo quello dell’astensione e degli indecisi (35%), smarrisce mezzo punto percentuale.
(da La Stampa)
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