SCIOPERO FORZE DELL’ORDINE: “15 ANNI DI SERVIZIO E 1.300 EURO AL MESE”
“CI SONO AGENTI CHE VIVONO IN AUTO PERCHE’ NON POSSONO PERMETTERSI UN AFFITTO E SPESSO DEVONO PAGARE DI TASCA LORO ANCHE I BLITZ. QUEI SOLDI LI RIVEDONO DOPO 18 MESI”
Uno stipendio da 1300 euro al mese dopo 15 anni di servizio. È questa la situazione in cui vive il 70 % dei poliziotti italiani.
Lo dice Felice Romano, segretario generale del Sindacato italiano dei lavoratori della Polizia di Stato (Siulp), che descrive una situazione di difficoltà per la maggior parte degli agenti: “I continui tagli alla spesa per il corpo di polizia -spiega — hanno fatto sì che non ci siano nemmeno più alloggi per chi vive fuori sede. Altri, invece, una casa ce l’avevano ma l’hanno persa perchè lo Stato ha smesso di pagare gli affitti e, con poco più di mille euro, è difficile mantenere una famiglia. Ci sono casi di colleghi costretti a dormire in auto, una situazione inaccettabile”.
Le forze dell’ordine che hanno visto prolungarsi il blocco degli stipendi fino al 2015 rappresentano, come scrive Il Sole 24 Ore, il 16,6% dei dipendenti pubblici.
Sarà il primo sciopero generale congiunto di Carabinieri e Polizia nella storia della Repubblica. Lo stop all’aumento dei salari fino al 2015 ha scatenato le proteste delle forze dell’ordine che non possono usufruire di scatti di stipendio dal 2010.
Le sigle sindacali si sono unite per protestare contro la decisione del Governo, con i segretari delle sigle sindacali riunite che hanno alzato la voce.
Luigi Angeletti, segretario generale della Uil intervenuto alla Festa del Pd di Bologna, ha definito lo Stato “il peggior datore di lavoro”.
Intanto, a Bologna alcuni sindacati hanno già indetto lo stop agli straordinari e Polizia, Polizia Penitenziaria, Corpo Forestale dello Stato, Vigili del Fuoco e Cocer (Consiglio centrale di rappresentanza) minacciano dure proteste.
Un’astensione dal servizio sembra improbabile, visto che militari e poliziotti rischiano provvedimenti pesanti con conseguenze penali.
Le manifestazioni, però, sono annunciate e le “divise” chiedono le dimissioni del ministro della Difesa, Roberta Pinotti, e di Angelino Alfano, ministro dell’Interno.
“A volte succede — continua Romano — che i poliziotti si trovino a dover fare un blitz o un intervento e non ci son o i soldi per permetterlo. In quel caso sono gli agenti che, di tasca loro, si pagano le spese di trasporto, vitto e, se serve, alloggio. Quei soldi verranno restituiti dopo 18 mesi, ma intanto i poliziotti pagano le tasse su quella parte di stipendio che, in realtà , è come se non riscuotessero”
(da “il Fatto Quotidiano”)
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