SINDACA RAGGI, DA MAMMA A MAMMA: TIENITI PURE LA TUA CASETTA SPELACCHIATA
NOI MADRE ROMANE NON ABBIAMO BISOGNO DI TROVATE DI MARKETING MA DI ASILI COMUNALI, DI RETTE PIU’ BASSE, DI NON VEDERE PENALIZZATE CHI DI NOI HA UN LAVORO PRECARIO
Cara Virginia, sindaca mia,
tu che hai deciso di far rivivere il nostro sfortunato albero di Natale Spelacchio facendolo diventare una “casetta per mamme”, per favore: sii seria.
Tu che sei mamma e dovresti conoscere tutte le difficoltà che le madri romane incontrano ogni giorno, pensi davvero che la singola casetta ricavata da Spelacchio, pur munita di “fasciatoio e poltrona per l’allattamento”, possa rappresentare il “simbolo di un’economia circolare sempre più necessaria per il futuro di Roma e delle nuove generazioni”?
Suvvia, Virginia, parliamoci da mamma a mamma.
Parliamo degli asili nido comunali che non bastano per tutti, parliamo delle rette che arrivano a costare metà di uno stipendio.
Parliamo della regola assurda per cui, se sei un lavoratore atipico o un disoccupato, hai meno punti ai fini della graduatoria rispetto a chi ha un contratto a tempo indeterminato. Eccerto, perchè se sei disoccupato mica vorrai perdere tempo a cercare un lavoro o formarti, puoi tranquillamente stare dietro a tuo figlio!
E poi lo sanno tutti che il lavoro senza orari delle partite Iva è una leggenda, no?
Mi parli di “riuso, riciclo e recupero di materia” mentre le nostre strade sono intasate di immondizia, chè quasi ringrazio quando mio figlio ha il naso chiuso per il raffreddore e non può sentire il tanfo che si leva dai marciapiedi.
Quegli stessi marciapiedi che sono un percorso a ostacoli per le povere quattro ruote del passeggino, ormai scassato per le continue impennate e manovre d’emergenza.
Parliamo dei parchi giochi che cadono a pezzi, delle panchine sfasciate, delle altalene senza sedile, degli scivoli arrugginiti.
Parliamo dei consultori da potenziare, dei servizi che mancano a supporto delle donne e delle famiglie.
Stamattina il Corriere della Sera riportava i “numeri choc” dell’Istat: in Italia le donne senza figli tra i 18 e i 49 anni sono circa 5 milioni e mezzo, quasi la metà delle donne in questa fascia d’età .
Vuol dire che una donna su due in età fertile non è mamma.
Questo anche perchè la maternità , nella nostra società , mette paura: paura di rimanere isolate, di perdere il lavoro, di rimanere indietro.
È una questione serissima che merita di essere affrontata seriamente, a cominciare da quella che dovrebbe essere la “vetrina d’Italia”.
Scusami dunque se il fatto di dare “nuova vita” al povero Spelacchio, a cui pure ho voluto bene, non mi esalta particolarmente. Anzi.
Mi sembra una trovata di marketing di cui davvero non abbiamo bisogno, in questa campagna elettorale già abbastanza spelacchiata di suo.
È stato simpatico, gli abbiamo voluto bene, ma quando parliamo di mamme, per favore, prendiamo a modello alberi un po’ più sani, con radici profonde e rami in grado di guardare al futuro.
Giulia Belardelli
(da “Huffingtonpost”)
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