SONDAGGIO DEMOS: MELONI PERDE 5 PUNTI DI CONSENSO, LA FIDUCIA NEL GOVERNO CALATA DI 10 PUNTI IN UN ANNO
PREVALE UN CLIMA DI INSICUREZZA E FRAMMENTAZIONE POLITICA
Viviamo in tempi incerti. Lo conferma il sondaggio condotto da Demos per l’Atlante Politico pubblicato su Repubblica. E l’incertezza coinvolge tutti gli ambienti politici. E sociali.
La fiducia verso il governo, anzitutto, ha toccato il livello più basso, dai tempi del secondo governo Conte. Dunque, da febbraio 2020. Attualmente è scivolata al 44%: quasi 10 punti in meno, rispetto a un anno fa. Sul piano elettorale, però, le conseguenze appaiono molto più limitate. In quanto il partito della premier Giorgia Meloni, i Fratelli d’Italia (FdI), è sceso di soli 2 punti, rispetto a un anno fa. E supera ancora, di poco, il risultato ottenuto alle Politiche, nel settembre 2022. Dall’altra parte, però, l’opposizione si conferma un campo “diviso”. E, quindi, certamente “non largo”. Il Pd è sceso al 19,6%. Poco meno, rispetto allo scorso novembre. Dopo avere recuperato costantemente nell’ultimo anno. Mentre il M5S è ri-salito al 16,9 %. Dietro, cambia poco. Gli altri partiti, infatti, restano lontani. Sotto il 10%. La Lega intorno all’8%, FI al 7%. Europa Verde, i Verdi e la Sinistra si fermano al 3,5%, mentre Azione e Italia Viva restano ai margini. Fra il 3 e il 4%. Rigorosamente divisi. In fondo, troviamo +Europa, di Emma Bonino. Che, comunque, mantiene un grado di consenso “personale”. Elevato.
Se osserviamo il gradimento verso i principali leader, l’immagine politica risulta ancora più sfocata. Infatti, non si vedono figure in chiara “crescita di consenso”. Al contrario. Negli ultimi mesi, quasi tutti i leader mostrano perdite (più o meno) limitate. Per prima, la premier, Giorgia Meloni. Pur confermandosi la “più gradita” agli italiani, il “gradimento” nei suoi confronti si riduce di 6 punti e scende al 44%. Più indietro, il segretario di FI, Antonio Tajani, dopo aver “beneficiato” della successione a Silvio Berlusconi, scende, a sua volta, di 6 punti e si ferma al 37%.Ma tutti i leader dimostrano un “andamento lento”.
Solo Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana, vede risalire il proprio consenso di alcuni punti. Per la precisione, 4. E arriva al 24%, senza staccarsi di molto dal “fondo” classifica. Poco più sopra, si colloca Elly Schlein, che fatica ad affermare la propria leadership. Nel Pd e sul piano politico nazionale. Un problema significativo, in tempi nei quali l’immagine dei partiti si identifica sempre più con la figura del Capo. Per questo, si accentua la pressione sul Pd da parte del M5s. Il cui segretario, Giuseppe Conte, ottiene un grado di consenso “personale” molto più elevato (40).
Il sondaggio di Demos per l’Atlante Politico delinea, quindi, un quadro politico “sicuramente insicuro”. Certamente incerto. Dove la frammentazione rimane elevata. Nell’opposizione, in particolare. Viste le tensioni aperte fra Pd, M5s e Terzo Polo – a sua volta diviso. Ma i contrasti e le divisioni sono evidenti – e crescenti – anche nella maggioranza, visto che appare difficile considerare FdI e Lega veri alleati. Il problema è che, da tempo, siamo in campagna elettorale. In vista delle elezioni europee di giugno. Alle quali potrebbero candidarsi le leader dei principali partiti italiani. Giorgia Meloni ed Elly Schlein, per prime. Utilizzando l’Europa come un’occasione di confronto. E verifica degli attuali rapporti di forza. Tra maggioranza e opposizione. Nella maggioranza e nell’opposizione.
Ma l’insicurezza è alimentata anche, e soprattutto, dalle manifestazioni promosse e organizzate in Italia e in Europa da settori e ambienti sociali che reagiscono contro le difficoltà politiche ed economiche di questo periodo. La protesta dei trattori, contro i prezzi dei carburanti e le politiche agricole dell’Unione Europea, è partita da Francia e Germania, ma, da giorni, si è allargata. E ha coinvolto l’Italia. Verso Milano, Roma. E Sanremo. Attualmente è condivisa da quasi 8 italiani su 10. Un sostegno inferiore, di poco, solo allo sciopero di medici e infermieri, contro la carenza di personale sanitario. Mentre si dicono d’accordo con le proteste dei sindacati verso le politiche economiche del governo circa 2 persone su 3. Infine, l’iniziativa dei giovani di Ultima Generazione, per sensibilizzare sui problemi dell’ambiente e del clima, ottiene un grado di approvazione più ridotto (circa 20%). Soprattutto per le forme di protesta utilizzate: il lancio di vernice su palazzi e opere d’arte. Queste manifestazioni ottengono consenso da parti politiche diverse, come sottolinea Fabio Bordignon, nella sua analisi. Tuttavia, convergono e contribuiscono a rafforzare il clima di insicurezza e frammentazione politica osservata in questa indagine. Dove l’unico aspetto condiviso è la divisione.
(da agenzie)
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