SONDAGGIO GHISLERI: IL PD SCAVALCA FRATELLI D’ITALIA (21,2 %CONTRO IL 21%)
LEGA AL 16,9%, M5S 13,7%, FORZA ITALIA 8,5%, AZIONE 4,8%, VERDI 3,2%… CALA IL CONSENSO PER IL GOVERNO DRAGHI
Ad alcuni potrà sembrare curioso che un presidente del Consiglio – molto celebrato – perda il 4,3% nell’indice di fiducia nell’arco di 20 giorni passando dal 52,1% al 47,8%.
Del resto, interrogando i cittadini sulle priorità su cui vorrebbero il governo impegnato in prima linea compaiono il lavoro e l’occupazione in tutte le sue declinazioni al primo posto (20,0%), seguito dal “caro bollette” al 15,2% assoluto new entry nel ranking. Se a questo si sommano l’indicazione dell’inflazione generale (7,6%) – altro new entry – e la necessità di sanare il gap del carovita per i cittadini maggiormente in difficoltà (4,7%), la classifica subisce una modifica che porta in vetta l’importante reclamo dei cittadini nei confronti dell’aumento del costo della vita.
Come si sa il nuovo Parlamento sarà ridimensionato a 400 deputati e 200 senatori e, senza addentrarci nei puri conteggi, abbiamo previsto due simulazioni.
Nella prima i computi sono stati realizzati sulla base dell’attuale legge elettorale che prevede uno sbarramento al 3,0%, mentre nella seconda su un proporzionale puro con sbarramento al 4,0%.
In entrambe le situazioni, non avendo a disposizione le distribuzioni dei candidati sul territorio, si è proceduto con una ripartizione equa di tutti i partiti sulle diverse aree a seconda della percentuale raggiunta nelle intenzioni di voto. I risultati ottenuti offrono delle indicazioni importanti.
Infatti, a fronte di un prezzo superiore che paga il centrosinistra nelle sue tante scomposizioni, anche per il centrodestra la vittoria non è così immediata nonostante ci siano ben 9,2 punti di vantaggio a suo favore. Con l’attuale sistema elettorale, infatti, avendo garantito l’accesso per le minoranze linguistiche e una soglia di sbarramento del 3,0%, ben 8 formazioni politiche riuscirebbero a garantirsi dei seggi.
Inoltre, all’interno della coalizione di centrodestra molte sono le formazioni al di sotto dell’1% attualmente presenti con il loro simbolo che non potrebbero contribuire alla somma della percentuale su cui si effettua la distribuzione dei seggi.
E così lo schema presenterebbe una sfida alla maggioranza con 199 seggi per il centrodestra alla Camera e 99 al Senato, rispetto al Pd in alleanza con il Movimento 5 Stelle, Mdp-Articolo 1 e Sinistra Italiana, che ne realizzerebbe 164 alla Camera e 82 al Senato.
Al di fuori dei due poli troviamo Azione di Calenda con più Europa e la Federazione dei Verdi che assommano ben 35 seggi alla Camera e 17 al Senato.
Nel secondo esercizio con il proporzionale puro e una soglia di sbarramento al 4,0%, senza calcolare alcuna deroga, solo 6 partiti avrebbero accesso al Parlamento e i seggi dei 3 partiti del centrodestra sommati porterebbero ad una maggioranza netta: 216 alla Camera e 108 al Senato.
( da La Stampa)
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