SONDAGGIO IPSOS: CHI RIFIUTA IL VACCINO SALE AL 12%
I PIU’ FREDDI SONO GLI ELETTORI DI LEGA E FDI
I sondaggi politici di Ipsos illustrati oggi da Nando Pagnoncelli sul Corriere della Sera si occupano della vaccinazione contro il coronavirus Sars-CoV-2 e di cosa sta succedendo nell’opinione pubblica dopo gli eventi avversi delle trombosi segnalati per AstraZeneca, Johnson & Johnson e Pfizer-BioNTech.
Com’era prevedibile, dopo le notizie sulle morti dopo le trombosi del seno cerebrale e le decisioni di Aifa ed Ema, il clima attorno al siero dell’azienda anglo-svedese è molto peggiorato.
Ma lo scetticismo tocca anche gli altri vaccini. Non accenna a diminuire nei sondaggi politici la quota di coloro che non sono sicuri di volersi vaccinare o preferirebbero valutare quale vaccino fare tra quelli disponibili (20%).
Aumenta la quota di coloro che dichiarano esplicitamente di rifiutare il vaccino (dall’8% al 12%).
La preoccupazione è più diffusa tra le persone di condizione economica medio-bassa e bassa.
Tra costoro, infatti, i «cauti» e i «no-vax» rappresentano rispettivamente il 38% e il 41%. Contro il 32% del dato medio nazionale e il 22% delle persone abbienti.
Nonché il 27% di quelle di condizione medio alta.
Riguardo agli elettorati, si registra una percentuale più elevata di no-vax tra gli elettori della Lega (18%) e di Fratelli d’Italia (16%). Sorprende la quota limitata tra i pentastellati (6%), che in passato avevano espresso posizioni critiche nei confronti dei vaccini.
Le opinioni sulla gestione della campagna vaccinale da parte di Regioni e governo si dividono nettamente. In entrambi i casi prevalgono, sia pure di poco, le valutazioni negative (44% per il governo e 43% per le Regioni). Ma è interessante osservare le differenze nelle diverse aree geografiche: nel Nordovest vengono bocciate le Regioni e promosso il governo. Nel Nordest si registra il contrario, mentre nelle regioni del Centronord (Emilia-Romagna, Toscana, Umbria e Marche) prevalgono i giudizi positivi sia sull’operato delle Regioni sia su quello nell’esecutivo. E nel Centro-sud (Lazio, Campania, Abruzzo e Molise) come pure nelle restanti regioni meridionali, il governo ne esce male. Mentre le Regioni deludono soprattutto nel Sud e nelle Isole.
Va sottolineato che i giudizi negativi sul governo prevalgono più tra i pentastellati (65%), nostalgici del governo Conte, rispetto agli elettori del principale partito di opposizione (FdI: 56%).
(da agenzie)
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