IL PARLAMENTARE “BRASILIANO” DELLA LEGA: PRENDE LO STIPENDIO MA NON E’ PIU’ VENUTO IN PARLAMENTO
DA 14 MESI NON TORNA IN ITALIA MA HA INTASCATO OLTRE 150.000 EURO
Un caso estremo di assenteismo proveniente, nemmeno a farlo apposta, dalla Lega.
Luis Roberto Lorenzato è un deputato che dall’inizio della pandemia fino a oggi è scomparso dai radar del parlamento. Per 14 mesi, Lorenzato è rimasto a svernare in Sudamerica senza presentarsi in aula. Nonostante questo, ha continuato a ricevere lo stipendio, portando a casa una cifra che da marzo 2020 a oggi è stimabile tra i 150 e i 180mila euro.
Tra i primi parlamentari della Lega eletti all’estero, Lorenzato ha deciso di trascorrere quasi tutto il periodo dell’emergenza Covid nel suo Paese natale, il Brasile.
È rimasto distante dal suo luogo di lavoro, la Camera, ma non ha mai pensato di rinunciare allo stipendio di parlamentare né tantomeno di dimettersi.
Le sue attività di questi mesi sono più che altro le pubbliche invocazioni a Santa Giacinta perché faccia finire la pandemia, ma anche le denunce dei presunti complotti di Bill Gates per diffondere il virus, tutto visibile sulle sue pagine social.
E soprattutto la promozione del vino rosso da lui prodotto, annata 2018, con allegato il seguente messaggio: “Il vino contiene Resveratrol, un antibiotico naturale antiossidante molto efficace… Attraverseremo questa fase brindando”
Quarantacinque anni, Luis Roberto Lorenzato viene da una famiglia di emigranti che dal Piemonte raggiunsero il Brasile alla fine dell’Ottocento. Non si tratta di una famiglia qualunque. Lorenzato dichiara di discendere direttamente dal re Arduino d’Ivrea, proclamato sovrano d’Italia nel 1002, sul trono con alterne fortune fino al 1014, quando fu definitivamente destituito da Enrico II.
I galloni all’interno della Lega, però, Lorenzato non se li è guadagnati con i titoli nobiliari. Piuttosto, a favorire l’ascesa del deputato leghista potrebbero essere stati i suoi rapporti con l’attuale presidente brasiliano Jair Bolsonaro.
Matteo Salvini, neanche a dirlo, da tempo rivendica una relazione privilegiata con il leader della destra sudamericana. E Lorenzato pare aver avuto un ruolo nel cementare questo feeling
Di certo, la sua frequentazione con Bolsonaro è solida e di vecchia data. Solo per fare un esempio, sarebbe stato Lorenzato a presentare Bolsonaro all’allora premier Conte durante il Forum di Davos del gennaio 2019.
Con queste credenziali, Lorenzato era partito da Riberao Preto ed era approdato in parlamento, eletto con la Lega nel 2018, nella circoscrizione dell’America Meridionale.
Già tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020 le sue presenze a Montecitorio si sono molto diradate. Ma con lo scoppio dell’emergenza Covid, la situazione è degenerata.
L’ultima sua presenza segnalata nei registri delle votazioni della Camera è del 20 febbraio 2020, il giorno in cui a Codogno viene scoperto il cosiddetto “paziente uno”.
Da quel momento, non c’è più nessun segnale dell’attività parlamentare di Lorenzato, che si sarebbe rifugiato in Brasile, senza più tornare in aula. Con un’unica eccezione: una manciata di voti espressi tra il 20 e il 26 luglio. “Quella settimana è venuto solo perché stava in vacanza in Italia”, si sussurra nei corridoi di Montecitorio.
Per spiegare la sua fuga, Lorenzato parla anche della sospensione dei voli diretti tra Italia e Brasile da parte di Alitalia. Anche qui, però, la giustificazione non regge.
Nei mesi passati, ci sono stati diversi voli organizzati dal ministero degli Esteri, per far rientrare i nostri connazionali bloccati in Sudamerica.
E comunque, chi vuole muoversi può farlo con una delle compagnie aeree che da San Paolo atterra a Roma con scalo.
Una soluzione sicuramente alla portata di Lorenzato, tanto più che i viaggi degli onorevoli sono rimborsati con i soldi pubblici
Alla fine, il parlamentare carioca la butta sulla questione epidemiologica. “Spero di avere presto la piacevole occasione di incontrare i miei colleghi e di poterli salutare, senza il timore o il pregiudizio di essere un possibile vettore di una variante virale!”, ci scrive con riferimento alla variante brasiliana del virus
Insomma, se Lorenzato non si presenta a lavoro, lo fa per tutelare gli altri deputati.
I colleghi, magari ringraziano. I cittadini, meno.
(da Globalist)
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