SONO 159 GLI ASSASSINI DELLA SCUOLA PUBBLICA, 112 I NO, 49 GLI ASSENTI
APPROVATA LA PATACCA SPACCIATA PER RIFORMA DELLA SCUOLA… MA IL CAPO DEI KILLER HA POCO DA RIDERE: PERDE I PEZZI PER STRADA E ALTRE CENTINAIA DI MIGLIAIA DI VOTI
L’Aula del Senato con 159 sì e 112 no ha approvato la richiesta di fiducia avanzata dal Governo sul maxi-emendamento interamente sostitutivo del Ddl di riforma della scuola.
La chiama si è svolta tra le contestazioni dell’opposizione e con presenti 271 senatori su 320 totali.
Non hanno partecipato al voto, non esprimendo la fiducia al Governo, i senatori del Pd, Corradino Mineo, Walter Tocci, Roberto Ruta e Felice Casson.
Il provvedimento, con le modifiche contenute nel nuovo testo, torna ora alla Camera.
Numeri comunque bassi: mancano infatti due voti per la maggioranza assoluta.
“Ce l’abbiamo fatta”. La ministra Stefania Giannini ha mandato questo messaggio al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, appena uscita dall’aula del Senato che aveva approvato la fiducia.
Intanto, sia dentro l’aula sia fuori, un gruppo di insegnanti ha protestato contro la riforma.
Momenti di tensione si sono registrati soprattutto in corso Rinascimento, di fronte all’accesso principale di palazzo Madama. Qui una ventina, tra insegnanti e personale della scuola, ha rumorosamente contestato l’approvazione del ddl. Si sono sentite urla, si è visto qualche spintone e qualcuno ha tentato di avvicinarsi al portone del palazzo. La strada è stata anche chiusa al traffico per precauzione.
“Questa fiducia — sostiene Stefano Fassina — serve a rendere ancora più distante la società dalla politica. E’ un atto sbagliato nei confronti del popolo che ha chiesto di dialogare e intervenire su un testo che non funziona. E’ un grave errore sul piano della democrazia e sul piano della politica”.
Su una linea d’onda simile la grillina Paola Taverna, secondo cui quello ad ddl è “un sì alla morte della scuola pubblica, un sì per una scuola azienda, un sì a capo chino per garantirsi una poltrona e qualche anno ancora fino alla pensione”.
Il giudizio di Beppe Grillo invece, è categorico: “Hanno ucciso la scuola pubblica”.
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