SORPRESA: IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA DI ST.LUCIA HA LO STUDIO ALLO STESSO INDIRIZZO DELLE SOCIETA’ PRINTEMPS E TIMARA
NON SOLO: LE DUE SOCIETA’ NON SONO REGISTRATE A ST. LUCIA, DOVE HANNO SOLO LA CORPORATE AGENT, QUINDI ERA MATERIALMENTE IMPOSSIBILE INDAGARE DA PARTE DELLE AUTORITA’ LOCALI… L’OPPOSIZIONE AL GOVERNO CARAIBICO: “IL NOSTRO GOVERNO ORA DEVE CHIARIRE”
St. Lucia è un paradiso fiscale che rischia di diventare un inferno per le centinaia di imprenditori e finanzieri, italiani e non, che hanno parcheggiato i loro beni in quest’isola fino a pochi giorni fa tranquilla e riservata.
Uno dei massimi esperti italiani di centri off-shore segnala la “procedura estremamente anomala” con cui il governo locale ha gestito il caso dell’appartamento ex An di Montecarlo.
Printemps e Timara sono state iscritte ai registri locali due anni fa: un’operazione semplicissima, seguita dalla sede di Castries dell’americana Corpag, specializzata nei servizi finanziari nei Paesi fiscali.
Secondo la norma, i fiduciari (legal owner) sono tenuti a identificare in un registro riservatissimo, con nome e cognome, il proprietario reale (beneficial owner) per poterne comunicare le generalità alle autorità , ma solo in caso di indagine penale.
In realtà questo nome e cognome non appare mai su alcun documento ufficiale, “tutte le attività vengono seguite dagli amministratori fiduciari cui sono intestati conti correnti, contratti, proprietà ed azioni, il cui business è fondato sulla riservatezza”.
Secondo l’esperto, la prima anomalia è che l’esecutivo si sia mosso in piena autonomia.
La legge prevede invece che le indagini possono essere rese pubbliche, solo su richieste motivate da un Paese terzo, in merito a crimini che hanno risvolti penali anche nell’isola.
L’altro aspetto sorprendente è la gestione operativa del caso.
“Le indagini sulle società off-shore sono eseguite dalla Financial services supervision unit che fa capo al ministero delle Finanze, mentre in questo caso il regista della verifica sarebbe stato il ministero della giustizia che non ne aveva titolo”.
Il risultato, patacca o non patacca, è ora il rischio di un fuggi- fuggi di capitali, non più garantiti dal principio di riservatezza di St. Lucia.
Ma vi sono due importanti novità a complicare la vicenda: il ministro della Giustizia Francis, avvocato fiscalista, ha il suo studio legale allo stesso indirizzo delle società Timara e Printemps.
Uno studio legale che vive sulle società offshore, incredibile.
Non solo: le due società non sono registate a St. Lucia, dove hanno solo la Corporate Agent come società registrata che agisce per loro, quindi non è materialmente possible indagare da parte delle autorità locali.
Gli intrecci diventano sempre più atipici e l’opposizione parlamentare di St. Lucia pretende ora “che il governo chiarisca e renda pubblici i documenti che avrebbe in mano, prima che questa vicenda crei seri problemi alla nostra economia”.
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