SPLENDORI E MISERIE DELLA BESTIA: CROLLANO FOLLOWER E CONSENSI
MELONI SUPERA SALVINI SUI SOCIAL E ALLE URNE… L’ESPERTO: “IL DECLINO IN REALTA’ E’ INIZIATO DUE ANNI FA”
Immaginate una timeline lunga quasi 10 anni. La prima data evidenziata è il 2012. Matteo Salvini è ospite a Porta a Porta, Luca Morisi lo vede mentre fa una diretta con l’iPad e dialoga con gli ascoltatori.
Racconterà: “Questa capacità di ibridare i due media, la tv e i social, mi ha appassionato così tanto che lo cercai ed è nato un rapporto professionale”.
A giugno Salvini viene eletto segretario della Lega Nord. Un anno dopo assume Morisi: “Lavoro per lui quasi 24×7″, scrive su Twitter. La prima cosa che fa è ideare una strategia social cucita su misura per il Capitano.
Pensa, progetta e gestisce “la Bestia”, un team di esperti digitali che coprono la vita pubblica e privata di Salvini 24 ore al giorno, festività incluse.
Il vincolo è quello della riservatezza assoluta. Morisi in poco tempo non solo rende Salvini il politico più social d’Italia, ma i due insieme trasformano la Lega Nord in un partito sovranista che tocca addirittura il 34% per cento di preferenze alle Europee del 2019.
Continuiamo a scorrere la nostra timeline immaginaria. Saltiamo a venerdì 24 settembre 2021.
Otto anni dopo, Morisi si dimette dal suo incarico: la gestione dei social network del Capitano. A pochi giorni dalle amministrative, il 27 settembre 2021, i giornali raccontano di un’inchiesta della procura di Verona per cessione di stupefacenti e che vede protagonista proprio il guru dei social di Salvini. I giornali non parlano di altro almeno fino ai risultati delle comunali. È il 18 ottobre e Matteo Salvini e Giorgia Meloni perdono i ballottaggi a Roma e Torino, mentre si aggiudicano Trieste. A Milano, Bologna e Napoli al primo turno, i giochi erano già fatti, con la vittoria del centrosinistra.
A un mese dalle dimissioni di Luca Morisi, quale è lo stato di salute degli account social di Salvini? Un’analisi dell’attività della pagina Facebook del Capitano l’ha fatta “Tech”.
Negli ultimi due mesi si è dimezzato il numero di post medi giornalieri che passa dai 18 del 2020 agli attuali 9. E sono praticamente scomparsi i post con link, che ora pesano solamente lo 0.04% del totale.
Ma il vero calo “riguarda le interazioni che passano da circa 32,5 milioni del periodo agosto – ottobre 2020 agli attuali 7,2 milioni, pari ad una media di quasi 117mila interazioni giornaliere rispetto alle 524mila del 2020. Di riflesso più che dimezzato il tasso di coinvolgimento che scende dal 0.73% al 0.30%”.
Ci siamo chiesti se davvero il destino di Salvini sia segnato senza la Bestia. E ne abbiamo ragionato con Alex Orlowski, fondatore e presidente di WateronMars, un’agenzia di comunicazione digitale specializzata in propaganda online e open source intelligence che opera a livello internazionale.
Con il suo team ha sviluppato un tool di Big Data Analytics che permette di monitorare le reti sociali e qualunque informazione o commento che si incontri su web, darkweb e social.
Incrociando tra loro le informazioni raccolte e analizzando il sentiment in tempo reale. Insomma è un digital analyst che sa come creare strategie e contenuti creativi efficaci. E che conosce molto bene la storia della Bestia.
“La Bestia senza Morisi è un pitbull che diventa carlino”, dice ad HuffPost Orlowski. “È vero che c’è una riduzione dei post e dell’interazione con i suoi fan. Ma il declino non è di questi mesi, bensì è iniziato nel 2019. E sono tanti fattori che lo hanno innescato. Intanto Salvini non è più il Ministro degli Interni, ruolo che lo portava in giro per l’Italia e che gli consentiva una produzione massiccia di contenuti da postare su Facebook, Instagram e Twitter. In secondo luogo non ha una spesa pubblicitaria da investire per la sponsorizzazione sui social alta come negli anni precedenti (nonostante sia ancora tra i top spender di Facebook ads). Dal 1 settembre al 21 ottobre ha speso circa 25mila euro di media per una trentina di post, nello stesso periodo del 2020 ha speso circa 68mila euro di media per 133 post. Infine, con le posizioni talvolta contraddittorie assunte su Covid, mascherine, vaccini, Green Pass, non solo ha avuto problemi nel suo stesso partito, vedi alle voci Zaia e Giorgetti, ma anche con la sua base fan che non ritrovandosi più nello storytelling del Capitano lo ha abbandonato”.
(da agenzie)
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