SPRECOPOLI IN FRIULI: 5 MILIONI DI EURO DISTRIBUITI AI 59 CONSIGLIERI REGIONALI PER “GIRARLI” A ENTI E ASSOCIAZIONI A LORO DISCREZIONE
POI SI DICE DEL MERIDIONE… A TRIESTE DESTRA E SINISTRA SI DIVIDONO UNA TORTA DI 5 MILIONI DI EURO CHE CIASCUNO DEI 59 CONSIGLIERI DISTRIBUISCE A SUA SCELTA A ENTI, CIRCOLI, PARROCCHIE… 120.000 EURO A TESTA AI CONSIGLIERI DI MAGGIORANZA, 60 MILA A QUELLI DI OPPOSIZIONE… BENEFICIENZA COI SOLDI ALTRUI E OGNUNO SI CURA IL PROPRIO COLLEGIO ELETTORALE… AL SUD LO CHIAMEREBBERO VOTO DI SCAMBIO?
Non siamo a Palermo o in una città dell’interno della “omertosa” Sicilia, come amerebbe definire qualche avanguardia padana. Il caso di cui tratteremo riguarda il consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, regione a statuto speciale, con sede nella “civilissima” Trieste.
E’ un caso di cui nessuno ama parlare, nè il centrodestra che regge la Giunta, nè il centrosinistra che sta all’opposizione.
Si tratta di una delibera e di un’inveterata prassi “bipartisan” che va bene a tutti e guai a parlarne, soprattutto male.
Uno spreco poli locale, nel silenzio-assenso di tutti i partiti, fautori della beneficienza fatta coi soldi degli altri.
Miracoli delle regioni a statuto speciale, con Trieste che ogni anno mette a bilancio 5 milioni di euro da distribuire ai consiglieri regionali. I quali, a loro insindacabile giudizio, li gireranno a enti, associazioni, pro loco, circoli, parrocchie, società di mutuo soccorso, bocciofile e circoli del golf: nulla vieta in Friuli di destinare denaro pubblico per allietare i pomeriggi di chi si diverte a tirare al pallino, con la mazza o senza.
Da anni ormai, per norma e per consuetudine, nel bilancio regionale viene stanziato un tesoretto a disposizione dei consiglieri: 120 mila euro a testa per quelli della maggioranza e 60 mila euro per quelli di opposizione, da concedere a chi si vuole. A patto, almeno questo, che si tratti di onlus o di enti senza fini di lucro.
E’ evidente come ogni consigliere regionale curerà , con questa cifra, il proprio orticello elettorale, facendo cadere tanto ben di Dio sul vicinato del proprio collegio.
Una prassi che se fosse collocata nel profondo Sud farebbe gridare molti leghisti al “voto di scambio”, ma che, se collocato al nord, diventa “una forma di democrazia, un riequilibrio a un eccessivo centralismo, un investimento a fini sociali”.
Il presidente della Regione Friuli, Renzo Tondo (PdL), per la verità era partito deciso ad abolire questo bonus, definendolo “una sciocchezza” e promettendo una campagna durissima contro questo privilegio elargitorio.
Alle prime lamentele dei consiglieri sia di maggioranza che di opposizione, ha però dovuto fare un rapido dietrofront: c’era il rischio di una crisi politica se si andavano a toccare i “Babbi Natale” che sono già pronti a bussare alle porte dei “bimbi buoni”, per distribuire i doni a spese del contribuente. Siamo arrivati all’assurdo che l’efficiente regione Friuli vi fornisce il servizio meteo aggiornato in continuazione, ma se provate a chiedere l’elenco dei “beneficiati” da questa pioggia di denaro… nessuno lo fornisce.
Ma come, non dovrebbe essere in vigore il principio della trasparenza? Gli atti pubblici non dovrebbero poter essere visionati da tutti? Tra i principi della repubblica padana è stato inserito forse quello dell’omertà che rimproveravate al sud mafioso e spendaccione?
O non volete far sapere l’itinerario del consigliere Babbo Natale che bussa alle porte di enti, associazioni, circoli, parrocchie e, facendosi bello coi soldi pubblici, stacca assegni da 3.000 eurini e, augurando buone feste, sussurra… “ricordatevi di me alle elezioni”?
Se si vogliono dare contributi a enti meritevoli si stili un bell’elenco e, sulla base di precise richieste e progetti specifici, si faccia una bella delibera e la Giunta emani un adeguato provvedimento.
Così si fa nei paesi civili, non si danno bonus agli amici degli amici. Altrimenti uno la beneficienza se la faccia di tasca propria, sia che stia a Milazzo che nella mitteleuropea Trieste.
Poi qualcuno dice che la Casta sta solo a Roma…
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