GLI ITALIANI HANNO PAURA, UNA FAMIGLIA SU DUE A RISCHIO CRAC
IL RAPPORTO DEL CENSIS SULLA SITUAZIONE DEL PAESE … 12 MILIONI DI FAMIGLIE ( IL 48,8%) TEMONO DI NON FARCELA… IL 10% HA DIFFICOLTA’ A PAGARE IL MUTUO CASA… IL 72% ACQUISTA PRODOTTI SOLO IN OFFERTA SPECIALE AL SUPERMERCATO… LA MOROSITA’ NEGLI AFFITTI ARRIVA AL 30%… CRESCONO I DEBITI E LE INSOLVENZE
Una famiglia su due rischia di essere travolta dalla crisi che colpirà duro soprattutto dopo Natale. I consumi calano, così come la fiducia degli Italiani, ridotta ormai ai minimi termini.
Il mutuo per la casa diventa spesso un fardello insostenibile, cosicchè il 10% dei nuclei familiari fatica ad onorare l’impegno con la banca, mentre il 2,8% ha già alzato bandiera bianca interrompendo il pagamento delle rate.
A scavare tra le cifre del Rapporto 2008 del Censis, gli unici segnali di vitalità e quindi di ottimismo cui attaccarci sono individuati nella tenuta del nostro sistema produttivo, grazie alla flessibilità delle imprese, nella vocazione al risparmio delle famiglie e nel ruolo degli immigrati come forza propulsiva nel campo del lavoro.
I lati oscuri sono troppi invece, non c’è che l’imbarazzo della scelta: il 25% degli italiani teme di perdere il posto di lavoro, il 71% è convinto che peggiorerà la sua condizione di vita.
Il “rischio default”, il rischio di fare crac, di non arrivare alla fine del mese, è ormai uno spettro per il 48,8% delle famiglie ( 12 milioni di nuclei).
Tra queste vi sono quelle che hanno investito in prodotti rischiosi ( 2,8 milioni), quelle che hanno problemi con il mutuo ( 2 milioni), quelle indebitate per l’acquisto di beni di consumo ( 3,1 milioni) e quelle che non hanno un euro da parte di risparmio ( 3,8 milioni).
Se passiamo ad esaminare i consumi siamo di fronte a una flessione dello 0,6% nel secondo semestre 2008.
Cambia il modo di fare la spesa: il 72% delle famiglie acquista prodotti solo in offerta speciale, il 53% acquista gli alimentari nei mercati rionali e il 48,8% negli hard discount.
Un italiano su quattro pensa di dover tagliare i consumi di fronte alla crisi. I più penalizzati saranno gli anziani soli, ma anche le coppie con più di un figlio.
Un’occhiata ai mutui: il 12% degli oltre 24 milioni di famiglie italiane ha un mutuo immobiliare. Sono 81.000 ( il 2,8%) i nuclei familiari che non hanno rispettato le scadenze di pagamento delle rate.
Il 10% delle famiglie ha ammesso grosse difficoltà nel rimborso del prestito.
L’indebitamento complessivo delle famiglie per il pagamento dei mutui si è attestato negli ultimi tre anni al 48,5% del reddito disponibile, nel 2004 non era neanche al 40%.
La morosità è di casa ormai soprattutto nelle grandi città . Il rapporto tra mancati introiti per morosità e ricavi da canone ha raggiunto il 44% a Cagliari, il 35% a Palermo, il 32% a Torino e Genova, il 30% a Roma e Napoli, il 19% a Milano.
L’aumento generalizzato delle morosità è in reazione all’impoverimento della popolazione che abita nei quartieri di edilizia sociale pubblica.
Aumentano poi le persone in cerca di occupazione: rispetto all’anno precedente del 20,6%, colpendo persone prima occupate.
Riflessi anche sul risparmio: la maggioranza degli Italiani pensa sia meglio i soldi tenerli in contanti ( 29,3%), seguono depositi bancari o postali ( 23,4%), mercato immobiliare ( 22,2%), titoli di Stato ( 16,4%).
Grande fuga dal “risparmio gestito” dalle banche. Un’Italia che annaspa insomma e fa un po’ specie l’appello del premier a “spendere come prima”: per spendere, caro Silvio, i soldi bisognerebbe averli e non per tutti è così.
E dire che questo Natale farai dei bei regali ai parlamentari (fermo restando la filosofia di “far girare il denaro”), come se tutti avessero le stesse disponibilità , sinceramente ci è parso di cattivo gusto. L’Italia fotografata dal Censis è un’Italia che ha paura e che non vede una prospettiva: non la risolleviamo certo con le battute.
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