STUDENTI IN PIAZZA A TORINO, TAFFERUGLI IN PIAZZA CASTELLO, BRUCIATO FANTOCCIO DI VALDITARA
SI ALZA IL LIVELLO DELLO SCONTRO SOCIALE VERSO IL REGIME MELONIANO: RIESUMATO IL GESTO DELLA P38
E’ partito da piazza XVII Dicembre, accanto a Porta Susa, il corteo degli studenti medi per il “No Meloni Day” che si sta svolgendo in 35 città italiane per protestare contro il governo. Sono circa quattrocento i giovani che partecipano alla manifestazione, che si è messa in marcia con cori e fumogeni e che si è diretta, come prima tappa, verso l’Ufficio scolastico regionale di corso Vittorio Emanuele II.
In piazza Castello, sotto i portici davanti all’ingresso della Prefettura, sono avvenuti tafferugli tra i poliziotti e i manifestanti che cercavano di forzare il blocco.
Il corteo si è poi spostato prima davanti al rettorato e poi davanti alla sede Rai dove gli studenti hanno colpito con aste di bandiere i mezzi della polizia. Spostatisi davanti al vicino Palazzo Nuovo, sede delle facoltà umanistiche, hanno fatto irruzione nel Burger King di fronte, occupandolo al grido di “boycott Israel” e facendo danni.
I manifestanti sono poi entrati nella Mole Antonelliana e, saliti fino alla prima balconata, hanno tolto dal pennone la bandiera italiana, e l’hanno sostituita con quella palestinese.
Sempre in centro, ma in via Roma, i botti dei petardi lanciati dai dimostranti hanno messo in allarme gli altri agenti che sorvegliavano l’ingresso dell’hotel Principi di Piemonte durante l’uscita del tennista greco Stefanos Tsitsipas, riserva delle Atp Finals.
Alcuni giovani hanno fatto il gesto delle tre dita a simboleggiare la pistola P38 tristemente famosa durante gli anni di piombo, come avveniva nei cortei degli anni Settanta e all’inizio degli Ottanta negli spezzoni dell’Autonomia Operaia.
Ai temi principali della mobilitazione – le politiche scolastiche del governo di centrodestra – si è aggiunto quello della Palestina: i manifestanti hanno inalberato cartelli con i volti di esponenti politici italiani macchiati dall’impronta insanguinata di una mano e la scritta “Complici del genocidio”.
Gli studenti hanno anche dato fuoco a un rudimentale fantoccio che raffigurava il ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara. In fiamme anche manifestini con la scritta “Riforma scuola azienda” e il simbolo di Confindustria.
Alcuni dimostranti sono saliti sul basamento della statua di Vittorio Emanuele II, nella piazza tra l’omonimo corso e corso Galileo Ferraris, tracciando la scritta “Free Palestine” e accendendo fumogeni. Davanti all’ufficio scolastico regionale sono state tirate uova contro le forze dell’ordine schierate.
Ci sono stati lanci di uova anche contro il cordone di poliziotti davanti alla sede di Intesa Sanpaolo e alle Gallerie d’Italia, in piazza San Carlo, e contro alcune vetrine dei negozi di via Roma. Davanti alle Gallerie d’Italia sono stati scaricati anche diversi libri: “Leggeteli”, ha urlato un giovane.In precedenza erano stati imbrattati bus e alcuni monumenti, tra questi quello dedicato a Vittorio Emanuele II, con scritte come “Free Palestine”
Molte le bandiere della Palestina assieme a un cartello “Ddl 1660 = Regime” che si riferisce al nuovo Decreto sicurezza approvato dal governo. Ad aprire il corteo c’è invece uno striscione che recita “Le scuole sanno da che parte stare – Contro governo e genocidio” e un altro con la scritta “Ogni giorno è No Meloni Day”
(da La Stampa)
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