SULL’IMU BERLUSCONI SNOBBATO ANCHE DAI SUOI. QUAGLIARELLO: “DOVE LI PRENDE I SOLDI?”
LUPI INSISTE: “VOGLIO MONTI”… CROSETTO: “NON VOGLIO PIU’ STARE CON I PAGLIACCI”
Abolire l’Imu? “Se si fa quella proposta, bisogna anche individuare le spese da tagliare o altri modi per compensare quella perdita di gettito”.
Chi lo dice? Bersani? Casini? Monti?
No, il vicecapogruppo al Senato del Pdl Gaetano Quagliarello. “Ovviamente la tassa sulla prima casa è odiosa — chiarisce alla Stampa — ma in questa delicata situazione chi fa una proposta del genere deve corredarla con l’indicazione di alternative per raggiungere quegli effetti che l’Imu ha prodotto, insomma per trovare le coperture”.
Il Pdl sembra riscoprire sul serio la libertà che porta nel nome e si affaccia perfino una critica al leader del partito che ieri ha rispolverato i vecchi arnesi del mestiere nel monologo tenuto sulla sua televisione davanti a una Barbara D’Urso di sale.
La verità è che a quanto pare le sicurezze iniziano a scricchiolare anche tra i più fedeli al leader. Sicurezze di rielezione, oltre che di convinzione di scelte politiche.
Se il senatore non auspica apertamente l’ingresso in politica di Mario Monti per “agganciare” finalmente il Pdl al lato istituzionale del centrodestra e sganciarsi dal populismo del Cavaliere, c’è chi – tra quelli presenti all’assemblea di Italia Popolare organizzata ieri mentre Berlusconi comiziava in tv — porta l’assalto da schermidore: “La candidatura di Berlusconi — parla chiaro Franco Frattini, già considerato “dissidente” (!) all’interno del partito — farebbe venir meno l’unità dei moderati italiani e questo condannerebbe quel campo ad una sconfitta”.
“Il primo passo — sottolinea l’ex ministro degli Esteri intervistato dal Messaggero — deve essere attendere le dimissioni di Monti; poi ci saranno pochissimi giorni per valutare. Se Monti sarà in campo, la strada è tracciata. In caso contrario, per il centrodestra sarà una sorta di tsunami. Il nostro obiettivo deve essere quello di creare il campo dei Popolari italiani, ispirato al Ppe. Questo campo non può avere Berlusconi come federatore perchè chi dovrebbe federarsi con lui non è d’accordo”.
E arriva un altro jab al presidente del partito sulla questione dell’imposta sulla prima casa. “Certamente — rileva Frattini — l’abolizione dell’Imu, almeno per la prima casa, è una cosa che oggettivamente gli italiani apprezzerebbero. Però che si possa o meno fare non può dipendere da un annuncio: servono delle spiegazioni che ancora non vedo. A partire dalla principale: dov’è la copertura finanziaria?”.
Tutto questo equivale a dire, una volta di più, che il Pdl è a pezzi e Monti potrebbe essere l’unico mastice per ricomporre i cocci.
Da qui il pressing dell’area di Comunione e Liberazione: “Se dovessimo fare da noi, ciascuno non sceglierebbe l’altro — spiega al Corriere della Sera il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi — Questa è la grande occasione che ha il professor Mario Monti, solo lui può rimettere insieme tutti i moderati”.
E si danna, ora, per quell’astensione gridata al Senato e alla Camera annunciata con le facce arrossate in aula da Gasparri prima, Cicchitto poi, Alfano infine: “Col senno di poi — dice Lupi — l’astensione che voleva segnalare una presa di distanze non su Monti, ma su alcune proposte del suo governo, forse andava evitata. Forse avremmo dovuto arrivare alla scadenza naturale, perchè questo fatto potrebbe rivelarsi un inciampo sul percorso di questo nuovo polo”.
A proposito di Pdl a pezzi, proprio la candidatura eventuale del presidente del Consiglio è il motivo per cui gli orfani delle primarie del partito annunciate, agognate e poi volatilizzate si sono ritrovati in un’altra manifestazione ad annunciare: nè con Berlusconi nè con Monti.
E una delle leader di questa parte di Popolo delle Libertà , Giorgia Meloni, ventila la scissione. “Stiamo aspettando ancora delle risposte, se non arriveranno nelle prossime ore faremo le nostre scelte”.
Ieri mentre coloro che si sono improvvisamente riscoperti filomontiani si sono trovati con Italia Popolare l’ex ministro proveniente da An ha organizzato “Le primarie delle idee” con Guido Crosetto.
E di Monti dice: “Non ho capito cosa farà , ma mi sembra sia entrato molto bene nel teatrino della politica. Prima dice mi candido, poi non mi candido, forse faccio una lista mia, forse no, non mi condido ma sono disposto a governare che è un’altra tesi curiosa che il professore ogni tanto sostiene”.
Comunque vada, per l’ex ministro del governo Berlusconi “Monti ha dato più volte l’impressione di considerare la democrazia una cosa un po’ così… paesana, nella quale non vale la pena mescolarsi”.
E da Crosetto arriva un’altra bordata al suo partito: “Mentre non mi trovo male in compagnia della Meloni — afferma ad Agorà , su Rai Tre — non starei in un Pdl che dal mattino alla sera fa cadere Monti, poi invece è per Monti. Con i pagliacci non riesco a stare. Sarà anche vincente politicamente ma a me non interessa andare a dire ‘evviva Monti’ quando ne ho contestato la politica economica nell’ultimo anno”.
E’ da segnalare che dalla loro Crosetto e Meloni sono stati sempre dalla stessa parte fin dall’inizio, cioè contro il governo Monti (l’ex sottosegretario non ha mai votato un provvedimento economico dell’esecutivo).
In tale contesto diventa anche difficile avere un minimo di bussola.
Perchè Sandro Bondi, spesso più berlusconiano di Berlusconi, dichiara: “Il centrodestra in Italia potrà riconquistare la fiducia dei propri elettori se saprà opporre a Monti e alla sinistra un programma credibile di ripresa dello sviluppo economico, di superamento delle diseguaglianze sociali più marcate, un programma fondato sulla libertà della persona e della società civile”.
(da “il Fatto Quotidiano“)
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