TOTI “RICATTATO” DA DUE INQUISITI DI LEGA E FRATELLI D’ITALIA PER PECULATO: “NON DEVI PRENDERE POSIZIONE SU MARCHINI O CADE LA GIUNTA”
A GIUGNO INIZIERA’ IL PROCESSO A LORO CARICO PER PECULATO, MA HANNO ANCORA IL CORAGGIO DI MINACCIARE LA CRISI IN LIGURIA
Saranno guai per Toti se appoggerà il candidato sindaco Alfio Marchini, anzichè Giorgia Meloni.
Questo il senso dell’avvertimento che gli è stato fatto pervenire dal segretario regionale ligure della Lega, nonchè assessore, Edoardo Rixi e dal consigliere regionale di Fratelli d’Italia Matteo Rosso.
Questo il testo dell’esilarante comunicato: “Toti sa bene che Giorgia Meloni, sostenuta da Matteo Salvini, è la migliore della rosa (lo hanno deciso loro n.d.r.). Visto il ruolo di presidente di una coalizione di centrodestra in Liguria, riteniamo che non debba esprimersi nell’appoggio a candidature romane non condivise dagli stessi partiti nella nostra regione e che potrebbero mettere in discussione l’attuale condivisione della maggioranza in Liguria”.
Poi l’autogol classico di due pippe: “Da parte nostra, ribadiamo il pieno sostegno alla candidatura a sindaco di Roma di Giorgia Meloni che rappresenta la svolta vera e vincente per il futuro della Capitale”.
Ovvero : Toti non può dire che sostiene Marchini “per rispetto alla coalizione che regge la Liguria”, ma loro invece possono pur facendo parte della stessa coalizione.
Senza contare un dettaglio: mentre a Toti forse qualcuno potrebbe anche chiedere il suo parere su Roma, loro due non li considera nessuno, quindi il problema non si pone.
A dir la verità qualcuno a loro pensa: il tribunale che a giugno dovrà giudicarli entrambi per peculato nell’inchiesta sulle “spese pazze” in Regione ( qualcosina come 80.000 euro di spese taroccate).
Una ragione di più per tacere, riservandosi le parole per rispondere presto ai giudici.
Comunque “don Abbondio” Toti si è subito premurato di rassicurare i due “bravi”: “le vicende politiche di queste ore non influenzeranno in alcun modo il patto di governo che ci lega ai liguri. Il nostro compito è far ripartire la nostra regione che deve rimanere al riparo da ogni fibrillazione”.
La commedia è finita, le poltrone e gli stipendi sono salvi (per ora).
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