TRADITORI PDL, IL CASO SICILIA, PER MICCICHE’ “DIETRO DI LORO C’E’ ALFANO”
DOPO LE DICHIARAZIONI DI CASTIGLIONE CHE AVEVA PARLATO DI “FRONDA”, NEL PDL SICILIANO VOLANO GLI STRACCI
Giuseppe Castiglione, sottosegretario catanese che in un fuorionda su La7 aveva ammesso l’esistenza di una fronda pronta in caso di crisi di governo, a lasciare il Pdl per andare in soccorso del governo Letta, fa i conti con un partito, il suo, che gli si è scatenato contro.
Il “caso Castiglione” è esploso violentemente all’interno del mondo berlusconiano. Matteoli, Nitto Palma chiedono la convocazione di un ufficio di Presidenza per affrontare la questione, Daniela Santanchè si dice basita.
Il più duro di tutti è un altro siciliano, Gianfranco Micchichè che solleva il sospetto più pesante: “Castiglione smaschera – spiega il sottosegretario alla Pubblica Amministrazione – le intenzioni del suo puparo, Alfano, pronto a pugnalare Berlusconi per preservare la poltrona”.
Alfano per ora getta via ogni sospetto: “La prima linea la stabilisce Berlusconi e il partito, chi non la segue e fuori”.
I sospetti però all’interno del Pdl crescono, alcuni dentro il partito di Berlusconi, si domandano se le parole di Castiglione non siano state casuali ma un modo (anche di Alfano) per mandare un messaggio al Cavaliere e al ticket Verdini Santanchè pronto a guidare la nuova Forza Italia.
E dunque la Sicilia, come racconta il Giornale, il centro geografico di una faida in corso nonchè la patria dei cambi di casacca.
Che ci sia un sospetto regionale, continua il quotidiano diretto da Alessandro Sallusti, lo dimostra che subito dopo gli altri coordinatori regionali hanno manifestato fedeltà e preso le distanze dai siculi.
“Letta-bis? Attenti ai trasformisti catanesi – dice Stefania Prestigiacomo in un’intervista al Mattino – scissioni e faide personali: la storia del partito in Sicilia è sotto gli occhi di tutti”.
(da “Huffington Post“)
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