“TRISTE E SPELACCHIATO, UNO SCOVOLINO”: A ROMA ANCHE QUEST’ANNO L’ABETE IN PIAZZA VENEZIA SCATENA LE POLEMICHE
PRIMA ANCORA DELL’ACCENSIONE DELLE LUCI, I ROMANI BOCCIANO L’ALBERO POCO FOLTO
Quelli di Trafalgar Square a Londra e della Grand Place di Bruxelles, patrimonio Unesco, sono sostenibili e certificati, così come quello di piazza San Pietro, in Vaticano.
Quello di Parigi, davanti a Notre Dame, è foltissimo e ricco di addobbi, mentre nella berlinese Alexanderplatz è impreziosito da un mercatino, giostre e addirittura una ruota panoramica.
A Milano c’è quello gigante davanti al Duomo, ma le piazze si contendono il titolo dell’abete più bello, mentre a Salerno è composto da 280mila luci a led.
L’albero di Natale di piazza Venezia, a Roma, invece, è così poco folto che, dando le spalle a via del Corso, si riesce a vedere perfettamente l’Altare della Patria attraverso i suoi rami.
“È triste e spelacchiato”, secondo la rete che in queste ore lo sta continuando a criticare, sperando che con l’accensione delle luci il suo aspetto possa migliorare.
Ma c’è chi ci crede poco: l’albero, d’altronde, già lo scorso anno era finito nella bufera e tra critiche e sberleffi era stato definito triste, storto e poco illuminato.
Tanto che ad Acea toccò chiamare un allestitore da Napoli per “conciare per le feste” l’esemplare di venti metri donato dal Comune di Pinzolo-Madonna di Campidoglio in collaborazione con la comunità delle Giudicarie.
Niente da fare, insomma, per chi sperava in un colpo di scena quest’anno.
Almeno su carta, l’abete proveniente dalla Val di Fiemme ce li aveva tutti i requisiti per stupire romani e turisti: addobbato con 800 palline tra i 20 e i 40 centimetri, quattromila metri di illuminazione a led, una stazza più imponente dello scorso anno.
E invece è ancora polemica: ai cittadini, che si sfogano sui social, non piace proprio. Su Facebook, per esempio, Luisella Agostini scrive: “Lo chiamano ‘spelacchio’ e ‘scopino del water’. Mi piacerebbe sapere quanto è costato”.
Le vanno dietro Girolamo Cannatà , che lo definisce “Uno scovolino”, e Alessandro Sabelli: “Addobbato di botte”, per quanto appare malconcio.
“C’è una sola spiegazione – ironizza una ragazza su una story di Instagram – alla Raggi non piace il Natale”. E in molti usano ironicamente l’hashtag #jesuisspelacchio, per difenderlo dalle critiche.
(da agenzie)
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