TRUFFA RIMBORSI UE: QUEI POPULISTI SENZA MORALE CHE TRADISCONO I PROPRI ELETTORI
QUESTA ACCOZZAGLIA DI FURBETTI DOVREBBE ESSERE L’ALTERNATIVA ALLE LEADERSHIP EUROPEE?
La badante della vecchia madre del leader ultraconservatore polacco Jaroslaw Kaczynski, spacciata per assistente parlamentare e pagata con i soldi dei contribuenti europei, non deve sentirsi sola.
Le fanno compagnia i finti assistenti del Front National di Marine Le Pen, le finte fondazioni dello Ukip, le finte “ricerche” commissionate dai deputati grillini.
Tutto, naturalmente, pagato con i soldi dell’Unione europea tanto esecrata.
Non mancano certo di coerenza i populisti eurofobi del Parlamento di Strasburgo: più detestano la Ue, più si mettono d’impegno a derubarla e a truffarla. E ora sono chiamati a restituire centinaia di migliaia di euro.
Le verifiche e le indagini, che l’ex presidente del Parlamento Martin Schulz ha meritoriamente inasprito, sulla correttezza dei bilanci dei gruppi politici hanno portato alla luce una vasta schiera di euro-furbetti.
C’è da augurarsi che il suo successore, Antonio Tajani, eletto da una maggioranza di centro-destra, prosegua nell’opera di controllo e di risanamento con altrettanta solerzia.
Ma probabilmente non è un caso che chi ha maggiormente abusato dei fondi messi a disposizione dai contribuenti europei venga proprio dalle file dei movimenti anti-Ue. Sono quegli stessi movimenti che contestano la rappresentatività democratica del Parlamento europeo.
Sono gli stessi che combattono le regole dell’Unione come se fossero il prodotto di una struttura burocratica e delegittimata.
Sono l’esercito dei sovranisti a sovranità limitata, che guardano a Putin o a Trump come a possibili liberatori dal “giogo” di Bruxelles.
Che orgoglio possono avere nell’assolvere al meglio un mandato parlamentare che disprezzano?
Quali vincoli morali possono sentire verso istituzioni che vorrebbero abbattere?
Quale rispetto possono provare verso i propri elettori di cui interpretano solo la rabbia, senza un sogno e senza un progetto?
Le piccole e grandi storie di ordinario malaffare probabilmente non serviranno a fermare l’ondata populista che minaccia di travolgere mezzo continente.
Le radici dello scontento sono profonde, spesso legittime, e l’infima qualità della classe politica anti-europea non le rende meno reali.
Ma certo, se il progetto europeo richiede una leadership migliore di quella che si ritrova, non c’è dubbio che meriterebbe, anche, nemici meno impresentabili di questa accozzaglia di furbetti.
(da “La Repubblica“)
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