UN RICCO CHE RUBA AI POVERI
MURSK HA MESSO SUL LASTRICO MIGLIAIA DI DIPENDENTI PUBBLICI IN NOME UN CAPITALISMO ESTREMISTA CHE ODIA I POVERI
Avere messo sul lastrico parecchie migliaia di dipendenti pubblici, e averlo fatto scaricando sulle spalle delle vittime la responsabilità morale della loro rovina, in quanto inutili parassiti. Questo è il bilancio della breve stagione politica di Elon Musk. Tutto il resto (l’esibizionismo patologico, l’uso di droghe, perfino l’appoggio sguaiato alle peggiori destre del mondo) è quasi folklore rispetto alla sostanza sociale delle sue scelte: colpire direttamente, lui che è un miliardario, un tipico segmento del ceto medio, quali sono gli impiegati pubblici. E colpire indirettamente la parte più indifesa della popolazione attraverso i tagli al Welfare, considerato uno spreco a prescindere.
Un ricco che ruba ai poveri, questo è Musk. O almeno lo sarebbe se contasse, nel giudizio pubblico, la realtà delle cose, piuttosto che il fracasso sui social, il rosario di tweet sempre identici, ripetuti a mitraglia (sono i pater-ave-gloria del nostro evo), la discussione piuttosto oziosa se sia un genio e dunque, in quanto genio, autorizzato alle peggiori intemperanze e alle balle più sconcertanti, come se essere un inventore di talento autorizzasse a essere un cretino mediatico, o un fanatico di estrema destra.
La dimensione patologica e/o pittoresca di Musk, quando mai il mondo tornasse a essere normale, e a ragionare su basi razionali, conterebbe molto meno del suo devastante operato politico. Nemmeno i padroni in marsina e cilindro delle vignette socialiste ottocentesche, nemmeno il “sciur padrun da li beli braghi bianchi” dei canti delle mondariso sono comparabili, quanto a suprematismo sociale dei ricchi sui poveri, al manipolo di estremisti del capitalismo che ha conquistato la Casa Bianca grazie al voto suicida
di milioni di poveri cristi.
(da repubblica.it)
Leave a Reply