UN SINDACO HOST E GLI ARTISTI: COME RINASCE CIVITA DI BAGNOREGIO, IL GIOIELLO CHE TUTTO IL MONDO CI INVIDIA
L’INTERVENTO DI AIRBNB E LA CASA COMUNALE IN AFFITTO SUL WEB… IL BORGO DEL VITERBESE CON 10 ABITANTI E 350.000 TURISTI L’ANNO
È nota come la “città che muore” ma, se la visitate, vi rendete conto che Civita di Bagnoregio, gioiello unico al mondo, è sempre più “la città che lotta per vivere”.
Ed è anche per questo che Airbnb l’ha scelta per far partire un innovativo progetto pilota che si svilupperà in futuro anche in altri particolari luoghi del Belpaese: creare case d’artista, pubbliche, per contribuire alla valorizzazione ed allo sviluppo del territorio.
La formula è davvero straordinaria e, a Civita, ha messo insieme un palazzo comunale abbandonato, un sindaco illuminato, la piattaforma Airbnb, uno studio di design di Milano che ha accettato di affrontare la sfida e aziende che hanno concesso a prezzi agevolati pezzi importanti di arredamento.
Il risultato è la prima casa pubblica Airbnb d’Italia con tanto di ristrutturazione “d’artista”. Ed è la prima di una lunga serie, annuncia la piattaforma che ha cambiato il modo di viaggiare di milioni di persone e che ora si lancia ora in progetti di forte valenza socio culturale, sempre dedicati ai viaggiatori alla ricerca di esperienze autentiche.
Gli artisti che hanno accettato la sfida sono Alberto Artesani e Frederik De Wachter, fondatori di DWA, uno studio di design che dal 2005 lavora per cercare soluzioni semplici, forme e materiali per numerose aziende del settore del lusso, della moda e del design.
Il primo sindaco host di Italia è Francesco Bigiotti, che si è preso carico di ristrutturare una delle case del Comune per fittarla tramite Airbnb: una delle tante iniziative per sviluppare il turismo sostenibile e salvare la sua Civita da un destino incerto.
Il destino è incerto perchè Civita si trova arroccata su uno sperone di roccia: un colle tufaceo che sovrasta l’ ampia conca increspata dai calanchi.
Ai due lati, agisce la continua erosione dei torrenti Chiaro e Torbido, che formano le valli sottostanti. Lo strato argilloso sottostante è instabile per la sua stessa natura geologica che viene modellata dagli agenti atmosferici nelle tipiche forme dei calanchi: piccoli bacini delimitati da creste e pinnacoli creati dall’ azione dilavante della pioggia sull’ argilla.
Civita fu fondata dagli Etruschi 2.500 anni fa, come dimostra la necropoli ritrovata nella rupe sottostante il belvedere di San Francesco Vecchio.
Sembra che anche la cosiddetta grotta di San Bonaventura (dove si narra che San Francesco guarì con un miracolo il piccolo Giovanni Fidanza poi diventato San Bonaventura) fosse una tomba a camera etrusca trasformata nel medioevo in cappella per le orazioni.
Sotto Civita si apre una ree di cunicoli sotterranei abbastanza misteriosi la cui posizione geografica ha dato origine a varie ipotesi. La più affascinante è che Civita fosse una delle possibile sedi del Fanum Voltumne, il santuario della nazione etrusca. Se il genius loci di Civita vi attrae e siete artisti alla ricerca di ispirazione ma con pochi soldi in tasca, il Comune vi fitterà la casa di artisti ad un prezzo politico davvero basso: è uno dei punti chiavi della formula Airbnb — Civita.
Su quanto si sta facendo per salvare Civita molto si è già detto sui giornali: è un impegno fortemente sostenuto dal Comune e coadiuvato dallo Stato e dalla Regione Lazio attraverso bandi per i lavori di stabilizzazione di alcune fra le zone più rischiose.
Un paio di anni fa ci fu anche un appello firmato da 36 personaggi della cultura, da Giorgio Napolitano a Dario Franceschini, dal regista premio Oscar Bernardo Bertolucci, all’archeologo Andrea Carandini, e poi ancora Dacia Maraini, Ennio Morricone, Bruno Bozzetto, Fiorella Mannoia, Michelangelo Pistoletto, Dario Fo, Paolo Crepet, Andrea Camilleri ed altri ancora.
Oggi, di fatto, i residenti nel borgo sono circa una decina e diverse sono le case di proprietà di persone della cultura italiana come Paolo Crepet — che tramite Airbnb ospita turisti nella sua meravigliosa abitazione – e il regista Tornatore che una volta scoperta, ci hanno lasciato il cuore.
Il vero miracolo di Civita accade ogni giorno: è una città virtuosa.
L’afflusso di turisti — circa 350 mila ogni anno — porta una ricchezza che viene “usata” dall’amministrazione comunale di Francesco Bigiotti per creare un reddito di cittadinanza, pari circa a duecentomila euro, destinato a chi vive con meno di quindicimila euro all’anno.
E per potenziare una fruibilità sostenibile del territorio teverino che passa anche attraverso varie importanti iniziative.
Tra tutte, il Museo Geologico delle Frane: un modello innovativo di presidio territoriale per monitorare il territorio. Non è un mero luogo di raccolta ed esposizione dei dati, ma un centro di riferimento attivo e dinamico per abitanti del luogo, turisti, studenti e scienziati, in cui ciascuno possa seguire con piacere le proprie attitudini imparando, confrontandosi o apportando nuove idee.
I geologi dello staff hanno deciso di raccogliere e rendere accessibili alla comunità tutte le osservazioni che quotidianamente vengono svolte vivendo il territorio perchè è solo con la partecipazione attiva dei cittadini che si può gestire un territorio cosi delicato ed unico al mondo.
Anche nel caso del museo, fondamentale è stata l’iniziativa del Comune che acquistò, tra il 2012 e il 2015, Palazzo Alemanni, nel cuore di Civita proprio per creare l’importante struttura scientifica che oggi è aperta a tutti, dotata di un’area espositiva permanente capace di diventare strumento fondamentale per il borgo e per tutto il territorio teverino.
Come può un borgo di una decina di abitanti reggere l’impatto di 350mila turisti l’anno?
Il Comune si sta impegnando in studi di monitoraggio per fare in modo che i grandi flussi di persone non danneggino Civita di Bagnoregio.
“Per essere sostenibile — dice il sindaco Bigiotti a Repubblica — il turismo deve essere accorto e ben progettato”.
Tra le azioni messe in campo dall’attuale amministrazione, il Piano di riqualificazione turistica del sistema Bagnoregio Civita in un’ottica di sviluppo territoriale della Teverina, centrato sulla realizzazione di un percorso capace di “spostare” l’attenzione da Civita per allargarla al territorio intero.
E’ un percorso, segnalato da pannelli visivi, che parte da Bagnoregio e tocca tutti i principali punti di interesse fino a Civita, con ricadute positive sull’economia e sull’occupazione, nell’ottica di una decentralizzazione dei flussi turistici dall’antico borgo.
Il percorso per la sostenibilità del turismo e Civita è lungo e complesso e produce sempre nuove idee, dalla creazione di aree di sosta fuori dal centro storico alla pedonalizzazione di corso Cavour nelle giornate di maggiore affluenza fino all’apertura del nuovo centro turistico culturale della Casa del Vento, a Bagnoregio: un centro polivante destinato all’accoglienza turistica ed alla realizzazione di attività di promozione del territorio.
Si dice che la bellezza salverà il mondo: Civita di Bagnoregio è la dimostrazione di come, quando la bellezza passa nelle menti e nei cuori di persone attive e capaci, anche in Italia possano accadere miracoli collettivi e sostenibili, nel rispetto dei luoghi e della storia.
(da “La Repubblica“)
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