UNA PRECARIA SCRIVE AL MINISTRO BRUNETTA: “LE SUE PAROLE? AGGHIACCIANTI”
“HO DOVUTO SENTIRE IN TANTI ANNI TROPPE PAROLE UMILIANTI…IO E LA MIA FAMIGLIA ABBIAMO FATTO TANTI SACRIFICI ECONOMICI MA CONSERVIAMO LA NOSTRA DIGNITA’…QUESTA ITALIA PEGGIORE NON L’HANNO CREATA I GIOVANI COME ME, L’AVETE REALIZZATA VOI”
Caro ministro,
ieri sera ho visto il video del suo convegno con fuga.
Era una giornata felice perchè in questi giorni è così che mi sento, grazie alla rinascita di una fiducia nella politica, una buona politica (quella fatta da 27 milioni di cittadini).
Grazie al fatto che per tanto tempo ho sofferto un senso di impotenza dinanzi a un mondo che mi piaceva sempre meno e che mi scivolava davanti senza che me ne sentissi parte, in un’età in cui dovrei sentire che il mondo è mio.
E invece ora mi sembra di aver partecipato a un momento storico.
Non solo per l’esito del referendum, ma per il significato che esso ha avuto, almeno per me.
La possibilità di credere di nuovo che il mio voto conta nelle decisioni di uno Stato, che se per la Costituzione (che io amo) il popolo è sovrano, lo è anche per il Paese reale.
Eppure ieri sera ho visto una scena in cui un ministro della Pubblica amministrazione cercava di evitare il confronto con dei ragazzi perchè aveva un treno da prendere e che poi, dopo averli invitati a salire sul palco, li ha snobbati senza sentire cosa avessero da dire.
«Siete l’Italia peggiore».
L’Italia peggiore.
Queste parole non mi hanno lasciata indifferente come molte, troppe parole umilianti che ho sentito dire in questi anni.
Le trovo agghiaccianti, signor ministro.
Agghiaccianti per me che ho studiato anni, con sacrifici economici miei e della mia famiglia, mettendo in difficoltà rapporti di amicizia e non, perchè dovevo a tutti i costi raggiungere i miei obiettivi.
Ora le mie soddisfazioni le prendo anche. Ma sempre con lavori precari.
Credo, signor ministro, che la sua affermazione sia offensiva ma soprattutto errata.
Primo: quei ragazzi non erano forse precari della Pubblica amministrazione, di cui lei è responsabile?
Secondo: lei fa parte della nostra classe dirigente, questa Italia peggiore l’avete creata voi. Terzo: è questa Italia peggiore che manda avanti il resto dell’Italia.
Quarto: questa Italia peggiore è il futuro dell’Italia, quindi badi alle persone con cui parla e pensi a che futuro desidera costruire per il suo Paese.
Quinto: se noi siamo l’Italia peggiore, dobbiamo ancora trovare un termine per tutta quella parte di mondo di cui sopra in cui noi non ci riconosciamo.
L’elenco potrebbe continuare, signor ministro, ma lascio perdere perchè, pensi, io precaria non ho neanche la possibilità di dimettermi per affermazioni fuori luogo.
Tuttavia mi consolo perchè guardandomi attorno mi rendo conto che io potrò anche fare quattro lavori per arrivare a uno stipendio. ma c’è gente a cui non bastano quattro parole per arrivare a un pensiero intelligente.
Alessandra Erriquez
(da “Il Corriere della Sera“)
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