VOGLIAMO SORA GIORGIA E FRATELLO ‘GNAZIO IN INDIA IN CAMBIO DEI MARO’
LA MELONI VUOLE CHE GLI ALTRI “TIRINO FUORI LE PALLE”, LEI SI LIMITA A RACCONTARLE… “SE FOSSI AL POSTO DI NAPOLITANO O RENZI DIREI AGLI INDIANI DI PRENDERE ME IN CAMBIO DEI MARO'”: PUOI FARLO LO STESSO, SORELLA, E PORTATI ANCHE CHI HA VOLUTO CHE MILITARI ITALIANI SCORTASSERO BENI PRIVATI
Alcuni sostenitori di Fratelli d’Italia con Giorgia Meloni si sono ritrovati davanti la Camera dei Deputati, per protestare contro il governo italiano sulla gestione della vicenda dei due fucilieri di Marina da oltre due anni trattenuti in India.
A favore di telecamere, via con la solita demagogia a buon mercato: “L’Italia tiri fuori gli attributi — afferma la Meloni — ci siamo stancati. Giorgio Napolitano e Matteo Renzi si propongano per scambio. Io se fossi presidente della Repubblica o del Consiglio farei così, direi prendete me e lasciate tornare in Italia i due Marò”.
A parte l’improponibilà giuridica di una affermazione demagogica di tal fatta, nulla vieta alla Meloni di sbarcare all’aeroporto di Delhi e dichiararsi prigioniera politica: è talmente conosciuta che il caso finirebbe sulle prime pagine di tutte le riviste di fotografia del continente.
Nell’occasione potrebbe farsi accompagnare anche dal suo sodale La Russa che, avendo fatto approvare il decreto che prevedeva la scorta dei nostri militari alle navi di armatori privati, ha la responsabilità morale del “sequestro” dei nostri due marò.
Potrebbe nell’occasione illustrare con cognizione di causa ai giudici della Suprema Corte indiana che i due marò li ha mandati lui e magari li convince a prendere il loro posto.
La Meloni no, più facile che la facciano ripartire con il primo volo per l’Italia in tempo utile per fare l’ospite a Ballarò dove potrà raccontare il suo blitz rivoluzionario da extracomunitaria in terra straniera.
Espulsa per mancanza di permesso di soggiorno.
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