A BRUXELLES HANNO SOGGHIGNATO BEFFARDI QUANDO HANNO LETTO DELL’INCONTRO ROMANO DI GIORGIA MELONI CON IL LEADER DEL PPE, MANFRED WEBER: COME PUÒ VENIRE IN MENTE ALLA PREMIER DELLA GARBATELLA DI FARSI RACCOMANDARE, PER OTTENERE UN COMMISSARIO CON DELEGHE ECONOMICHE, DAL NEMICO PIÙ INTIMO DELLA VON DER LEYEN?
SE I VICEPRESIDENTI ESECUTIVI DELLA COMMISSIONE RIMARRANNO TRE, SARANNO DESTINATI AI VINCITORI DELLE EUROPEE: FRANCIA, GERMANIA E POLONIA. UN EVENTUALE QUARTO SARÀ CONCESSO ALLA SPAGNA, NON CERTO ALL’ITALIA DELLA MELONA, VISTA COME IL FUMO AGLI OCCHI PER LA SUA ARROGANZA POLITICA (QUANDO LO FIRMA IL MES?)
A Bruxelles hanno sogghignato beffardi quando hanno letto dell’incontro romano di Giorgia Meloni con il leader del Ppe, Manfred Weber. Come può venire in mente alla premier della Garbatella di farsi raccomandare, per ottenere un commissario con deleghe economiche, dal nemico più intimo di Ursula von der Leyen?
Che errore politico, hanno sottolineato gli euro-burocrati ben ricordando di quando Ursula, supportata all’epoca da Angela Merkel, bruciò le speranze del bavarese Weber, esponente di destra della Csu, di diventare presidente della Commissione.
Da parte sua, Ursula non ha ancora deciso se riconfermare lo schema della sua precedente Commissione: tre vice presidenti esecutivi con deleghe importanti con tanti vice intorno che non contano un tubo.
Se i vice esecutivi rimangono tre, è ovvio che saranno destinati ai vincitori delle elezioni europee: Francia, Germania e Polonia. Ursula potrebbe aggiungere un quarto ma allora sarà la Spagna di Sanchez a godere.
Non certo l’Italia della Melona, vista come il fumo agli occhi per la sua arroganza politica (quando lo firma il Mes?).
(da Dagoreport)
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