A CONTESTARE SALVINI A COSENZA TRE VOLTE I NUMERI DI CHI E’ ANDATO AD ASCOLTARLO
NON E’ RIUSCITO A INAUGURARE LA SEDE E A FARE IL BAGNO DI FOLLA, E’ RIMASTO BLINDATO NEL TEATRO… E SE LA PRENDE CON I FIGLI DI PAPA’ CHE LO CONTESTANO: MA I FIGLI I PAPA’ SONO QUELLI CHE FANNO GIRI A SCROCCO SULLE MOTO D’ACQUA DELLA POLIZIA
Ieri Matteo Salvini era a Cosenza per inaugurare la sede provinciale della Lega (non più Nord). Non ci è riuscito. L’inaugurazione è stata annullata e l’evento spostato al Teatro Morelli dove Salvini avrebbe dovuto annunciare la candidatura a Presidente della Regione Calabria del sindaco di Cosenza Mario Occhiuto (che però era assente). Ma l’ufficializzazione non c’è stata. E Salvini ha dovuto pure rinunciare alla passeggiata su Corso Mazzini
Come mai il Capitano non ha potuto fare il suo bagno di folla? Perchè Cosenza era tappezzata di striscioni — che ora non vengono più rimossi come quando era ministro — contro di lui.
E perchè in città era stata indetta una manifestazione di tutti quelli che Salvini in Calabria non lo vogliono. E così mentre il senatore della Lega chiedeva «ma quanti siete?» entrando in teatro, fuori la gente che manifestava contro di lui era molto di più.
I conti sono presto fatti: la sala ha una capienza massima di 626 posti.
In città , dentro e fuori la “zona rossa” istituita dalle forze dell’ordine per evitare che i manifestanti venissero a contatto con i supporter del Capitano di gente ce n’erano 2000.
E la partecipazione alla manifestazione stutamu Salvini non è un dettaglio di poco conto visto che il leader della Lega si presenta come quello che ha dalla sua la piazza e il Popolo nonostante sia in minoranza in Parlamento.
E il problema delle sale e dei posti chiusi è che spesso la capienza è nota.
La presenza massiccia di manifestanti a Cosenza è la dimostrazione che non tutta l’Italia è con Salvini. Succedeva anche prima, quando i cittadini appendevano gli striscioni ai balconi. Ma quella forma di dissenso veniva rapidamente “oscurato” (o almeno il tentativo era quello) per non rovinare la scenografia dei comizi dell’allora ministro dell’Interno e vicepremier.
E nonostante fuori ci fossero i pericolosissimi centri sociali (ma non erano i soli, c’era una rappresentanza trasversale della cittadinanza) durante la manifestazione non si sono registrati scontri o tafferugli.
E forse di questo Salvini un po’ se ne dispiace perchè non ha potuto nemmeno raccontare di quanto pericolosi e violenti sono quelli che lo contestano.
Non può rivendicare una superiorità morale su chi stava fuori dal teatro, perchè anche se qualcuno ha urlato “Salvini muori” (come scrive lui su Twitter) o “Salvini vaffanculo” il Segretario della Lega sa che il suo partito ha detto ben di peggio sui Rom, sui migranti e sugli ex terroni, quando i consensi gli raccoglieva solo sopra il Po.
E non a caso uno degli slogan intonati ieri è stato “siamo tutti terroni”.
Lui ai suoi la racconta diversamente, parla dei manifestanti come gente che si sente padrona della città e decide chi può venire e chi no (non è lo stesso che fa lui quando chiude i porti solo a chi arriva con le Ong?) e come «figli di papà che hanno voglia di perdere tempo e fare casino, quando polizia e carabinieri dovrebbero occuparsi di altro».
(da agenzie)
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