ALFIO & GUIDO, IL TANDEM SU ROMA
QUELLO CHE NESSUNO DICE APERTAMENTE: MARCHINI SINDACO-BERTOLASO CITY MANAGER
Chi ha avuto, ha avuto, ha avuto… chi ha dato, ha dato, ha dato… scordamose er passato. Riveduta e corretta in gergo romano la tarantella partenopea ben si adatta all’ultima, clamorosa, svolta epocale di un Berlusconi in vena di indulgenze e in cerca di riscatto dopo i tradimenti capitolini ad opera di Bruto Salvini e Cassia Meloni.
La sterzata di Silvio è così brusca e improvvisa da consigliare all’elettore di centrodestra, già confuso dalla giostra dei candidati, venti gocce di Xanax prima di immergersi nelle lettura delle righe a seguire: Berlusconi apre ad Alfano.
Della serie, c’eravamo tanto odiati. Ma ora non più.
L’ex premier porge infatti l’altra guancia al suo ex giovane erede, ripudiato senza quid e a seconda dei momenti etichettato come traditore, irriconoscente, opportunista e voltagabbana.
Il Berlusca 2.0 si dice ora pronto alla clemenza e alla concessione della grazia poichè «in politica vince chi non serba rancore».
E siccome a nuttata è passata, ed entrambi debbono guardare al futuro guardandosi però prima le spalle (chi da Verdini, chi da Giorgia e Matteo) il Cav – senza rancore – ha lanciato un segnale al figliol prodigo per un’alleanza con Ncd in Sicilia sulla scia di quanto già fatto a Milano.
Obiettivo non dichiarato, scimmiottare Sarkozy e riaggregare a livello nazionale l’area moderata di centro per scongiurare una deriva leghista d’ispirazione lepenista.
La mossa del presidente di Forza Italia sorprenderà i fedelissimi ma non gli addetti ai lavori che da giorni s’interrogano sui troppi indizi lasciati da Berlusconi a riprova che qualcosa di nuovo (o di vecchio) si sta muovendo.
Il plateale endorsement delle due opposte anime di Ncd verso Marchini e il segnale lanciato da Lupi poco prima dell’esternazione del Cav («a Roma la figura unificante su cui bisognava costruire era quella di Marchini. Se volesse Berlusconi potrebbe ancora imboccare questa strada, appoggiando la sua candidatura e ripartendo da qui») fanno pensare a quel che tutti nella Capitale sussurrano e nessuno osa dire: Bertolaso retrocesso a city manager e Marchini promosso sindaco.
«Tutto sembra impossibile finchè non viene realizzato» arringava agli scettici un certo Nelson Mandela.
Gian Marco Chiocci
(da “il Tempo”)
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