ALLA FIERA DELL’EST PER DUE SOLDI UN ITALIANO LA MOGLIE COMPRO’
UN CONCENTRATO DI SESSISMO, MASCHILISMO E RAZZISMO A SPESE DI CHI PAGA IL CANONE IN “PARLIAMONE SABATO”
Secondo Paola Perego e i suoi pregevolissimi autori (di Rai Uno, eh, mica Tele Briscola col morto) di “Parliamone Sabato” le donne dell’Est sono una minaccia per noi donne italiane e precisamente lo sono, chiarisce l’indispensabile sottotitolo della trasmissione, in quanto rubamariti o, nella migliore delle ipotesi, mogli perfette.
A enucleare l’indispensabile concetto sì mirabilmente esposto è chiamato tra gli altri Fabio Testi, noto latin lover che spiega con la perizia di un ginecologo laureato alla scuola Radioelettra (e a voti bassini): “Se per caso l’uomo italiano ha qualche difficoltà nell’approccio finale (sic!) con la donna italiana, la brutta figura la fa l’uomo (e chi la deve fa’, Fabio? La portinaia del suo macellaio?). Mentre se una donna russa vede che l’uomo non riesce a ottenere l’orgasmo, è lei che si sente in colpa”.
Come no… Tutte lì le donne dell’Est inginocchiate in blasfema preghiera affinchè Fabio e gli uomini in genere giungano alfine a dare un senso alle loro vite, che, tanto si sa che sono venute al mondo solo per quel fondamentale scopo.
Il mirabolante Fabio del resto, a testimonianza dell’indiscutibile valore delle sue parole, adduce l’inconfutabile prova di un suo amico che è stato portato in un bordello moscovita dalla sua fidanzata per fare le cose zozze in tre.
Alla veneranda età del mio babbo (che se solo avesse osato un pensiero del genere davanti, ma pure dietro, a mia madre sarebbe finito a cantare come Farinelli) l’anziano Fabio, bene farebbe a dedicarsi alla ginnastica posturale (come del resto fa il mio babbo).
Assieme a lui dovrebbero esercitarsi anche gli autori del programma della signora Perego.
Perchè, voglio dire, se accetti di condurre una trasmissione i cui autori non riescono a produrre niente di più sensato di un cartello in cui vengono illustrati i 6 presunti pregi delle donne dell’Est che: 1) sono tutte mamme ma, dopo aver partorito (virgola) recuperano un fisico marmoreo; 2) sono sempre sexy. Niente tute nè pigiamoni; 3) perdonano il tradimento; 4) sono disposte a far comandare il loro uomo; 5) sono casalinghe perfette e fin da piccole imparano i lavori di casa; 6) non frignano, non si appiccicano e non mettono il broncio… Paola cara, direi che le scuse, come ha fatto il direttore di Rai1, sono il minimo.
Ora: io conosco donne dell’Est, del Sud, dell’Ovest e anche qualcuna del Nord, ma giuro che se mostrassi a una qualunque di loro, a prescindere dalla latitudine, il cartello prodotto dalle ineffabili menti degli autori di “Parliamone Sabato” mi guarderebbero con la pietà che si riserva a un povero demente.
Manco stereotipi eh: roba che li rimpiangi gli stereotipi sulle femmine dell’Est.
Come se la tragedia alla quale lo spettatore è stato fino a quel momento sottoposto (compresa l’impennata di orgoglio della ex Miss Italia Manila Lazzaro che rivendica imbronciata colori da ucraina e viene rimessa a posto dal direttore di Novella 2000 con un lapidario “ma tu sei una meravigliosa burrata”, roba che se lo dici a me ti riduco io in un panetto di burro e tanti saluti ai topless estivi) viene chiamata in causa pure Marta Flavi, immotivatamente resuscitata dal giusto oblio in cui era stata confinata.
La signora di “Agenzia matrimoniale” e dello sfumato ante Instagram avvalora il concetto della supremazia delle donne dell’Est vs quelle dell’Ovest spiegando che le prime sono sempre curatissime “anche chi vende i pomodori al mercato ha le unghie curate”. Ah però, Marta, meno male che sei tornata.
Poi visto che siamo in tema di agenzia matrimoniale sempre loro, gli autori, hanno pensato bene di invitare due titolari di una agenzia di “collocamento”: trattasi di marito e moglie (dell’Est, ovviamente) che hanno elevato a business la pratica del rimorchio alla disperata, in cui bello, onesto, (emigrato Australia) sposerebbe (compaesana) ucraina/moldava/bielorussa illibata.
E pace al buongusto, al buonsenso e pure alla buonanima di Alberto Sordi.
Nessuna pace invece a chi è riuscito a produrre un simile coacervo di maschilismo, sessismo e razzismo a cui auguro la sempiterna punizione di inverni siberiani dove le tanto amate donne dell’Est hanno le mutande di pelliccia di Yak.
(da “Huffingtonpost“)
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