ALLARME CAMBIALI PROTESTATE: IN SEI MESI AUMENTATE DEL 20,4%
IN LOMBARDIA LE CAMBIALI PROTESTATE SONO CRESCIUTE DEL 50,8%….IL MAGGIOR AUMENTO DEL VALORE DELLE CAMBIALI FIRMATE IN EMILIA…. AI PRIMI POSTI MODENA (+214,6), MONZA (+186,4%), MANTOVA (+110,8%), VERONA (+94,3%), TREVISO (+76,3%)…. E IL 35% DEGLI IMPRENDITORI LOMBARDI LAMENTA INSOLVENZE NEI PAGAMENTI
Nell’analisi di certi fenomeni c’è poco da commentare o azzardare ipotesi: sono i freddi numeri a riportarci a una realtà drammatica.
Parliamo dei terrificanti dati diffusi dalla Camera di Commercio di Monza e della Brianza, in cui si parla di cambiali inevase.
Gente che ha preso a prestito soldi, poi alla scadenza non riesce a restituirli. Si innesca uno smottamento a cascata, uno mette in difficoltà chi non riesce a incassare, che a sua volta non paga chi sta ancora sotto, fino all’ultimo anello della catena.
Nei primi sei mesi di quest’anno le cambiali protestate solo in Lombardia sono state 70.630, passando da 115 milioni di euro a 170, con un aumento del 50,8%.
Questo solo in Lombardia, un dato però emblematico visto che si tratta della regione traino dell’economia nazionale.
A livello nazionale, tra cambiali in protesto, assegni e tratte non onorate, si arriva alla impressionnate cifra di 2,2 miliardi.
Con le cambiali a vuoto cresciute, rispetto ai primi sei mesi dello scorso anno, del 15,1% per numero, addirittura del 20,4% in quanto a valore medio. Soldi inghiottiti dalla crisi, segnali allarmanti che arrivano dal mercato reale. E’ la ricca Emilia a soffrire del maggior aumento percentuale, in quanto a valore delle cambiali firmate.
Modena, nei primi sei mesi di quest’anno, ha registrato un aumento del 214,6% rispetto al 2008.
Seguono la provincia di Monza e Brianza con un +186,4%, Mantova (+110,8%), Verona (+94,3%), Treviso (+76,3%), Firenze (+66%), Milano (+ 59,4%).
La prima città del centro sud è Catania (+ 50,4%) , tallonata da Roma (+ 48,5%).
Stando ai dati raccolti dalla Camera di Commercio tra gli imprenditori lombardi, il 35% di loro lamenta insolvenze nei pagamenti, imputando a queste la carenza di liquidità della propria impresa.
Sono elementi estremamente preoccupanti quelli che stanno emergendo dall’analisi delle realtà di settore e poichè si tratta di di aziende collegate quando vengono meno alcuni bulloni di supporto, il crollo può determinarsi poi a catena, come una frana che finisce per travolgere importanti realtà economiche e occupazioniali regionali.
E un aumento di tal livello delle insolvenze dovrebbe forse indurre a interventi governativi efficaci e rapidi.
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