ALTA TENSIONE: PER GRILLO “BERSANI E’ UN MORTO CHE PARLA, LASCI”
E NAPOLITANO RIFIUTA INCONTRO CON LEADER SPD CHE AVEVA DEFINITO BERLUSCONI E GRILLO “DUE CLOWN” (DICENDO IN FONDO LA VERITA’)
Alta tensione tra Italia e Germania.
Mercoledì sera il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano avrebbe dovuto incontrare il candidato Spd alla cancelleria Peer Steinbrueck (in Germania le elezioni politiche sono a settembre): l”incontro è stato annullato.
Martedì Steinbrueck aveva commentato il voto italiano dicendo di essere «inorridito dalla vittoria di due clown», e il capo dello Stato ha ritenuto offensivo il commento.
Intanto in Italia Beppe Grillo sembra chiudere la porta in faccia al Pd. Attacca duramente BersanI. “E’ un morto che parla. Fa proposte indecenti. Si dimetta”.
E aggiunge: “Il M5S non darà alcun voto di fiducia al Pd (nè ad altri). Voterà in aula le leggi che rispecchiano il suo programma chiunque sia a proporle”.
Il vicesegretario del Pd Letta invece dichiara: il segretario “ha vinto le primarie e ha avuto la maggioranza, tutto il partito in campo”.
Ancora incertezze sui mercati dopo i risultati del voto per le politiche italiane. L’agenzia di rating valuta rischi per l’eurozona.
Il commento del ns. direttore
Napolitano ha fatto sicuramente bene, nella sua veste istituzionale, ad annullare l’incontro con il leader della Spd tedesca, dovendo egli rappresentare l’intero Paese.
Ma se dovessimo entrare nel merito di quanto affermato dal politico tedesco, non potremmo che dargli ragione, magari estendendo il concetto all’intera classe politica italiana, da destra a sinistra.
Solo una classe dirigente da circo potrebbe permettere che si vada a votare con liste bloccate, senza preferenze e con il Porcellum che di fatto impedisce a qualsiasi coalizione di governare.
Avessero vinto Berlusconi o Grillo sarebbe stata la stessa cosa, non esisterebbe una maggioranza.
Quindi Pd e Pdl sono i principali responsabili della ingovernabilità del nostro Paese e dello spread che è tornato a salire.
Grillo lo sta invece diventando perchè pensa solo al tuo tornaconto elettorale e non all’emergenza del Paese e a quanti sono economicamente con l’acqua alla gola, pur sostenendo a parole di volerli rappresentare.
In un caso analogo in Germania si diede vita a una seria grande coalizione che gestì l’emergenza: da noi c’è chi prima ha votato tutte le misure di Monti, giuste o sbagliate che fossero, per poi dissociarsi a legislatura terminata, uno squallore tipicamente italiano, da giuda della politica o da pagliacci, decidete voi.
Grillo ora sostiene che gli altri facciano pure un governicchio e poi valuterà di volta in volta come votare i singoli provvedimenti, in modo da non compromettersi e tra un anno sostenere che di questo governo non faceva parte.
Anche lui ha imparato il gioco delle tre tavolette, insomma.
Bersani, reo di fatto di avere vinto realmente le elezioni (con un’altra legge elettorale governerebbe senza problemi) avendo avuto più voti sia alla Camera che al Senato, finisce impallinato persino all’interno del proprio partito.
A questo punto, se avesse un minimo di elasticità mentale, Bersani dovrebbe provocatoriamente indicare Grillo come premier, assicurandogli che, una volta trovata una maggioranza, il Pd valuterà di volta in volta come votare.
Così anche i Cinquestelle tornano sulla Terra.
Quindi ci aspettano solo mesi da circo e economia a puttane.
Anche perchè tornare a votare con questa legge a che serve?
Per spostare di qualche decimale i voti?
O forse Grillo si illude di arrivare al 50,1% da solo?
Tanto vale ritornare al proporzionale, dove, per dirla alla Grillo, uno vale uno.
E le forze politiche devono sforzarsi di mediare un programma comune, non di pretendere di imporre il proprio.
Hanno ragione all’estero di diffidare dei nostri politici: non pensano all’interesse nazionale, ma solo a quello della propria bottega.
Lo stacco culturale è tutto qua.
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