LA CORSA AL QUIRINALE: BERSANI E MONTI HANNO I NUMERI PER ELEGGERE CHI SARA’ IL NUOVO PRESIDENTE
NON HANNO BISOGNO DELL’APPORTO DI PDL E M5S
Probabilmente si pentiranno a lungo di non aver dato vita a un fronte antiberlusconiano, ripetendo l’errore di Mario Segni e Achille Occhetto nel ’94.
Rimpiangeranno di non avere difeso insieme il senso e l’operato del governo dei tecnici e di aver ceduto a una comprensibile ambizione personale.
Ma Pier Luigi Bersani e Mario Monti hanno almeno una certezza matematica con cui consolarsi: possono decidere da soli (insieme) chi sarà il prossimo presidente della Repubblica anche in caso di muro contro muro con Grillo e il Cavaliere.
LE REGOLE
Riepilogo delle regole: il capo dello Stato viene eletto dal Parlamento riunito in seduta comune insieme a tre delegati per ogni Regione (uno per la Valle d’Aosta).
Dunque: 630 deputati più 315 senatori più 58 delegati regionali più 4 senatori a vita, fanno un totale di 1.007 grandi elettori.
Nelle prime due votazioni servono i due terzi dei voti, dalla terza basta la maggioranza assoluta.
I NUMERI
In attesa di attribuire i 18 seggi destinati ai parlamentari eletti all’estero e di definire i 58 delegati regionali (eletti dai Consigli regionali assicurando la rappresentanza delle minoranze), ci sono già dati sicuri.
Il centrosinistra (compresa la Svp) ha per ora 459 grandi elettori (340 deputati e 119 senatori). La coalizione di Monti ne ha 63 (45 deputati e 18 senatori).
Sono in tutto 522 grandi elettori, e dalla terza votazione ne basteranno 504.
Ora, è chiaro che in caso di intese di governo con il centrodestra e perfino con i grillini, la scelta del prossimo presidente della Repubblica andrebbe concordata con loro.
Ma se invece tutto dovesse precipitare, Monti e Bersani possono almeno accordarsi su chi mandare sul Colle.
Gianluca Mercuri
(da “Il Corriere della Sera“)
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