ARRIVA ANCHE LA TASSA SUI DISABILI
RESIDENZE ASSISTITE IN LIGURIA, PROTESTANO LE FAMIGLIE.… RICHIESTA UNA QUOTA DI COMPARTECIPAZIONE CHE FINORA LA REGIONE NON AVEVA APPLICATO…..ORA IL GOVERNO INSISTE: QUOTA DI 600 EURO AL MESE NEI CENTRI DIURNI E DI 1.350 EURO NELLE RESIDENZE ASSISTITE
E’ già stata ribattezzata la tassa sulla disabilità , una forse della più odiose, considerando le famiglie dei soggetti che va a colpire.
Nel 2010 toccherà tutti i disabili, fisici e psichici, che usufruiscono di centri diurni e strutture residenziali assistite in Liguria. Le famiglie sono già sul piede di guerra.
La loro ribellione è contro la quota di compartecipazione che il governo aveva stabilito nel 2001 (il 30% per i disabili e il 50% per gli anziani) e che la Liguria si era sempre rifiutata di applicare ma che ora, di fronte all’insistenza del governo e del tavolo di monitoraggio (il pool di tecnici del Ministero della salute e delle Finanze che controllano i conti della Regione), non può fare a meno di introdurre.
E di fronte a questa novità , le associazioni dei disabili annunciano proteste serrate e l’assedio del consiglio regionale.
Le conseguenze dell’inserimento di un nuovo costo, una vera e propria tassa sulla disabilità , sulle famiglie o sui Comuni, nel caso le famiglie delle persone disabili siano indigenti, vanno al di là di un semplice problema economico: significa che le conquiste faticosamente raggiunte in termini di integrazione sociale e di assistenza sociosanitaria nel corso degli ultimi decenni, avranno una inesorabile regressione.
Infatti, le famiglie che intendevano continuare ad avvalersi dei servizi dei centri diurni facenti capo al sistema sanitario e fino ad oggi totalmente gratuiti, dovranno farsi carico di una quota di circa 600 euro al mese e di 1.350 euro mensili per le residenze assistite.
Solo le famiglie indigenti potranno sottrarsi alla compartecipazione e in tal caso la spesa graverebbe sui bilanci già mal presi dei comuni di residenza.
Il rischio è che tante famiglie, quelle non ancora indigenti ma nemmeno ricche, siano indotte a rinunciare a far frequentare ai loro ragazzi disabili i centri di riabilitazione.
Inoltre è da considerare anche un costo sociale la perdita del lavoro da parte di tanti operatori che attualmente lavorano a fianco delle persone disabili nei centri di riabilitazione.
La Regione fa presente che l’applicazione della compartecipazione alle spese è stata imposta dal governo e nonostante questo cercherà di limitarlo tra i 16 e i 27 euro al giorno per i disabili psichici e i 3 euro al giorno per coloro che frequentano i centri diurni.
Forse il governo, per far quadrare i conti della Sanità , farebbe bene a eliminare gli sprechi di certe strutture sanitarie e le lobbie dei fornitori a prezzi di monopolio, invece che operari tagli alle categorie più deboli e sfortunate.
Con famiglie già duramente provate dalla malattia dei congiunti. Ma evidentemente questa società non è in grado di operare distinguo morali.
Forti coi deboli e deboli coi forti…
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