ASTENSIONISMO RECORD: L’ITALIA S’E’ DESTA, L’ITALIA S’E ROTTA
AFFLUENZA IN PICCHIATA ALLE REGIONALI: ALLE 22 DI IERI MENO 9% RISPETTO AL 2005…SI PREVEDE UN DATO FINALE INTORNO AL 60% DI VOTANTI CONTRO IL 71,4% DI CINQUE ANNI FA… UN CALO SECCO ANCHE RISPETTO ALLE EUROPEE 2009, PARI A CIRCA 4 MILIONI DI ITALIANI CHE NE HANNO LE SCATOLE PIENE
Quello che avevamo previsto si è verificato: gli italiani, sempre più delusi dai partiti politici italiani, hanno disertato le urne con una percentuale che sta facendo venire i brividi a più di un forza politica: il barometro segna un meno nove per cento alle 22 di ieri, ovvero, rispetto alla stessa ora delle regionali 2005 in cui aveva votato il 56%, adesso siamo al 47%.
E il dato è destinato a peggiorare ancora (oggi si vota fino alle 15): potrebbe attestarsi alla fine intono a un 60% di votanti rispetto al 71,4% di cinque anni fa.
Un risultato che rappresenterebbe un vero e proprio crollo anche rispetto alle europee di un anno fa (oltre il 65% di elettori).
Flessione generalizzata che non risparmia nessuna regione: Piemonte -8,2%, Liguria -9%, Lombardia -9,3%, Veneto -7%, intorno al 10% le regioni “rosse” Emilia Romagna, Marche, Umbria, Toscana, Lazio – 12,4%, Puglia -10%, Campania -6%, Calabria- 7% Basilicata -5,5%.
Il crollo ha colpito anche le elezioni provinciali: L’Aquila – 12%, Caserta -7,4%, Viterbo – 11,2%, ad eccezione di Imperia + 3,1%.
Il segnale che arriva dal popolo italiano è chiaro: 4 italiani su 10 non si sentono rappresentati dagli attuali partiti o in ogni caso ne sono delusi e hanno voluto lanciare un pesante segnale.
“O si respira aria nuova, o si vedono fatti o il nostro voto ve lo scordate”.
In che misura l’astensionismo colpirà le due coalizioni e i partiti all’interno di esse, lo sapremo tra poche ore, ma è facile ipotizzare che i delusi siano più tra i sostenitori del governo che tra quelli dell’opposizione: molti sondaggisti parlano di almeno due terzi di astenuti tra i sostenitori del centrodestra, contro un terzo tra quelli del centrosinistra.
Percentuali di questo genere, corrispondente a quattro milioni di italiani, spostano indubbiamente gli esiti delle regioni che erano date ancora incerte.
Comunque vada a finire, questi quattro milioni di cittadini hanno esercitato un loro democratico diritto: esprimere il proprio dissenso.
Privati della possibilità di scegliere i partiti minori, a causa delle barriere poste dalle due coalizioni maggiori, di fronte a scandali e “verità di regime” che gli vengono propinati quotidianamente dalle Tv controllate dai partiti, stanchi di spot senza che seguano mai fatti, preoccupati dalle conseguenze della crisi che sta creando sempre più poveri, lontani dalle lotte di potere cui è stata ridotta la politica italiana, hanno fatto l’unica cosa che non gli è stata ancora vietata: starsene a casa.
E chi riceverà qualche sonoro schiaffone all’apetura delle urne non pensi di cavarsela minimizzando, all’insegna “dell’abbiamo vinto tutti”.
Hanno già perso tutti, qualcuno semmai più di altri.
Ci vuole aria nuova perchè se errare è umano, perseverare è diabolico.
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