BASE PD IN RIVOLTA SU MARINI: “MA COME SI FA A NON VOTARE RODOTA'”
MILITANTI SCATENATI SUI SOCIAL NETWORK: “COME AL SOLITO FATE VINCERE BERLUSCONI”
Franco Marini è la “scelta condivisa” da parte del Partito Democratico, del Popolo della Libertà e di Scelta Civica per la Presidenza della Repubblica.
Non c’è l’annuncio, ma basta la notizia a scatenare immediatamente le reazioni in rete con migliaia di commenti e di critiche.
Una su tutte arriva da sinistra ed è rivolta al partito guidato da Pier Luigi Berani: “Ma come fate a votare Marini e non Rodotà , l’ex presidente del Pds?”.
Detto altrimenti: “Perchè l’inciucio con Berlusconi e non l’ascolto di una richiesta che arriva anche da gran parte del vostro popolo?”.
La candidatura del giurista da parte dei Cinque Stelle è destinata, per molti, a pesare in maniera rilevante sul futuro stesso dei democratici.
Le pressioni sui grandi elettori del Pd erano partite sin dalla mattina.
Quando, attraverso un “mailbombing”, migliaia di cittadini avevano chiesto ai democratici di non farsi incastrare dalla “mossa del Grillo”.
Anzi: di rilanciare, spingendo con Sinistra e Libertà per una convergenza sul nome di Rodotà .
Parole inascoltate dai vertici del Pd, alle prese con le trattative per arrivare a una scelta “il più possibile condivisa”.
Così, all’annuncio della candidatura dell’ex presidente del Senato sono esplose le critiche: “Bene, avete fatto vincere il MoVimento Cinque Stelle per i prossimi cento anni”.
Ancora: “Ma come si fa ad essere così sordi”.
Per molti si tratta dell’ennesima “manovra di Palazzo” che dimostra come il Pd sia “disconnesso dalla società “.
Le preoccupazioni riguardano anche le ricadute sulla formazione del prossimo governo. “Speriamo solo che non ci sia nessun patto di ferro con Berlusconi, che non si approdi al Governissimo. Sarebbe la fine della sinistra italiana”.
Non mancano critiche personali al segretario del Pd: “Caro Pierluigi, perdi tu, perdiamo noi, perde il Partito Democratico. E ancora una volta vince Berlusconi”.
E c’è chi legge la scelta alla luce degli ultimi scontri tra il segretario e il sindaco di Firenze, Matteo Renzi.
Che, nell’oramai celebre intervista a Canale 5, aveva indicato proprio in Franco Marini un “non candidabile” al Quirinale.
Poi, ovviamente, l’ironia.
“Tranquilli, quello di Marini è solo il nome da bruciare subito, in attesa di quelli buoni: D’Alema, Amato. E forse anche Forlani”.
E c’è chi invoca l’aiuto dei “franchi tiratori”: “Per piacere, salvateci voi”.
Certo, c’è chi invita a riflettere.
E ricorda che Marini, da “ex sindacalista può spingere per migliorare la situazione di molti cittadini italiani”, e che comunque si tratta di una persona “di notevole esperienza”, che “unisce e non divide”.
C’è chi, come Chiara Geloni, direttore di YouDem, invita a ragionare.
Su Twitter scrive: “Se il Pd riesce a portare un suo uomo al Quirinale con un voto largo del Parlamento sarà un grande successo politico del Pd. Ragionate”.
Ma i critici sono la maggioranza.
Si arriva anche alla “minaccia politica”.
C’è chi scrive: “Se votate Marini con Berlusconi poi non vi lamentate se io scelgo di votare il MoVimento Cinque Stelle”.
Poi i paragoni, inevitabili, con Giorgio Napolitano: “Ma come si fa a pensare a Marini dopo il settennato di Napolitano?”.
E non mancano attacchi “eccellenti” alla scelta di Pd, Pdl e Scelta Civica.
Come quello di Deborah Serracchiani. Che sulla sua pagina Fb scrive: “L’accordo che sembra chiuso su Marini al Quirinale è una scelta gravissima. Sarebbe la vittoria della conservazione in un momento in cui avremmo bisogno di dimostrare coraggio, magari scegliendo una donna. A quanto pare, ci sono alcuni dirigenti che non resistono alla tentazione di consegnare il Paese a Berlusconi”.
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