BASTA REGISTRARE L’ESULTANZA DEI RISTORATORI PER CAPIRE CHE IL GREEN PASS SENZA VERIFICA DELLA CARTA DI’DENTITA E’ UNA PAGLIACCIATA: “E’ SOLO UN’AUTOCERTIFICAZIONE”
IL PRESIDENTE DI FIPE: “LO CONTROLLEREMO SOLO SE INVECE CHE UN UOMO E’ INTESTATO A UNA DONNA O SE UN VENTENNE MOSTRA IL GREEN PASS DI UN OTTANTENNE”
Green pass e basta o green pass con carta d’identità? Il nodo in parte è stato sciolto dalla circolare del Viminale che ha fatto tirare un sospiro di sollievo agli esercenti di bar, ristoranti e hotel. Infatti, prima del chiarimento del ministero, sembrava che i titolari degli esercizi, o chi per loro, dovessero controllare insieme alla carta verde anche un documento che confermasse i dati anagrafici del cliente.
Ora invece, come spiega ad HuffPost il presidente di Fipe-Confcommercio Lino Enrico Stoppani, la situazione è più chiara e soddisfacente.
“Adesso è chiaro che noi esercenti dovremo controllare la carta d’identità solo in due casi limite: se c’è una chiara discrepanza d’età tra ciò che è scritto sul green pass e la persona che ci troviamo davanti oppure nel caso in cui un uomo ci presenti la certificazione con il nome di una donna o viceversa”.
Per il presidente, dunque, “i controlli approfonditi è giusto che siano in capo solamente alle forze dell’ordine”.
Oltre al doppio controllo riservato ai soli casi limite, Stoppani aggiunge che anche sulla responsabilità, e di conseguenza sul rischio multe, il ministero dell’Interno è andato incontro alle loro richieste: “Per fortuna è stato ribaltato il concetto di responsabilità spostandolo verso il cliente – spiega -, salvo il mancato controllo sui casi cosiddetti palesi. Quindi ci troviamo di fatto davanti a un’autocertificazione, su cui noi avevamo spinto fin dall’inizio per evitare problemi organizzativi alle imprese”.
(da Huffingtonpost)
Leave a Reply