BERLUSCONI ACCOGLIE I CENTRISTI. PRONTO IL NOME: “ITALIA CIVICA”
ENTRO 15 GIORNI NASCERA’ IL NUOVO CONTENITORE POLITICO…. ALL’OPERA GHEDINI E BRUNETTA, OBIETTIVO E’ SUPERARE IL 3%
«Ho visto ieri sera Silvio a una cena», butta lì Franco Carraro nella buvette del Senato. Neanche il tempo di dirlo, che gli si forma intorno un assembramento di centristi interessati. «Sì, e Berlusconi mi ha pure spiegato che cosa vuole fare di voi: vi accoglierà a braccia aperte e vi metterà nel suo nuovo contenitore; anzi, in un bel secchio, ahahah».
Delusione dipinta sul volto degli astanti che non gradiscono la battuta. Quel sadico di Fabrizio Cicchitto ha coniato un’altra definizione del contenitore che dovrebbe raccogliere gli ex berlusconiani pentiti del loro pentimento, dunque pronti a tornare all’ovile: sarà la «bad company» di Forza Italia, messa su apposta per inglobare gli «impresentabili».
Scherzi e ironie si sprecano, come se fosse tutta una burla, o quasi. Solo che il Cav sta facendo sul serio.
Per chi è al corrente dei suoi piani, le dimissioni del ministro Enrico Costa sono l’inizio di una vasta offensiva che mira a impossessarsi rapidamente dell’area centrista, sgretolando lo Stato cuscinetto di Alfano.
Entro breve il famoso secchio, o contenitore, prenderà le sembianze di un vero e proprio movimento, destinato a fiancheggiare il partito berlusconiano.
Tempi rapidi
È già pronto il nome: si chiamerà , salvo ripensamenti, Italia Civica, riecheggiando l’esperienza montiana e pure le liste autonome che fioriscono spontanee in molti Comuni.
Tra fine mese e l’inizio di agosto, comunque prima che chiudano i lavori parlamentari, verrà formalizzata la nascita del nuovo soggetto politico.
Motore dell’operazione è l’avvocato Niccolò Ghedini, il quale da tempo ha assunto una veste di maggiore protagonismo dentro Forza Italia, in piena sintonia con il capogruppo alla Camera, Renato Brunetta.
L’obiettivo consiste nel dare casa a gruppi e personaggi che potranno tornare utili nella campagna elettorale, radicati sul territorio e con un pacchetto di voti.
L’ex leghista Flavio Tosi, per esempio, ne porta con sè 100mila secondo le stime berlusconiane: sarà arruolato. Idem Lorenzo Cesa, segretario Udc, al quale viene accreditato addirittura l’1 per cento sparso qua e là .
Dentro Italia Civica confluirà il Partito dei pensionati, che sempre riciccia sotto elezioni. Non è da escludere che lì finiscano gli stessi animalisti di Michela Vittoria Brambilla, finora mai decollati nei sondaggi nonostante l’appeal mediatico.
Fanali puntati su Maurizio Lupi, già ministro con Matteo Renzi: le porte del neo-partitino per lui sarebbero spalancate in quanto vanta ancora parecchie aderenze nel mondo ciellino.
La somma di tutti questi apporti potrebbe superare il 2 per cento. Sono voti, fa notare Brunetta, che Forza Italia comunque non prenderebbe e «danno il senso di un’articolazione dell’offerta politica».
Di sicuro, vogliono offrire la sensazione di un Cav tornato seducente.
La «start-up»
Non finisce qui. Oltre al partitino satellite, la prossima settimana si formerà un ulteriore raggruppamento.
Al Senato i gruppi di Forza Italia, di Idea (il movimento di Gaetano Quagliariello) e parte di Gal daranno vita a una Federazione della libertà , consacrando un rapporto di vicinanza già da molto tempo avviato.
Potrebbe forse aderirvi Raffaele Fitto con il suo manipolo (Direzione Italia) radicato soprattutto in Puglia. L’ex ministro non ha ancora scelto dove e con chi schierarsi.
Di sicuro, però, lui e Quagliariello non hanno alcuna intenzione di finire nel «secchio» con tutti gli altri centristi, anche se la forza di gravità spinge inesorabile nella direzione della «bad company» o, come la vende Berlusconi, della più luminosa «start-up» nel firmamento della politica.
(da “La Stampa”)
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