BERLUSCONI FURIBONDO CON SALVINI MINACCIA RAPPRESAGLIE TV: BASTA INVITI AL LEGHISTA
E C’E’ CHI SPERA CHE LA MELONI SI FACCIA FREGARE E ACCETTI DI INTESTARSI LA SCONFITTA
“Questo Salvini è totalmente inaffidabile. Ma chi si crede di essere per comportarsi così? La verità è che pensa solo ai voti della Lega a discapito degli alleati. Io tengo il punto su Bertolaso”.
Silvio Berlusconi è davvero una furia. Accecato dall’ira decide addirittura di rimandare l’intervento agli occhi programmato al San Raffaele, per intervenire alla kermesse romana organizzata da Tajani.
Ha appena letto le agenzie di stampa con l’ennesimo “no” di Salvini alla candidatura di Guido Bertolaso: “Adesso basta — sbotta coi suoi — io non mi faccio trattare così. Se non ragiona con le buone, proviamo con le cattive”.
La mossa successiva è far partire a Mediaset la richiesta di ridimensionarlo negli spazi televisivi.
Non proprio il “trattamento Fitto” il cui gruppo sulle reti del Biscione praticamente non esiste. Ma certo una ridimensionata sì.
Far ragionare Salvini, provando a evitare una clamorosa rottura. Questo l’obiettivo.
Al momento la candidatura di Bertolaso tiene, ma il vero punto fermo più che l’ex capo della Protezione Civile è il “no” di Berlusconi alle primarie.
Perchè dare il via libera alla consultazione nella capitale significa sancire un precedente nazionale. A supporto della tesi viene indicato il “modello Milano” dove il centrodestra ha trovato un candidato competitivo secondo i sondaggi senza le consultazioni.
Incontri, contatti. A metà pomeriggio il centrodestra pare una maionese impazzita: “Sono ore frenetiche. È ancora presto” taglia corto Gasparri.
Girano le più disparate ipotesi, compreso un ticket Bertolaso-Meloni. Nella war room del Cavaliere sussurrano: “Siamo allo stallo perfetto. Salvini sta forzando con l’obiettivo di fare le primarie per arrivare a Marchini. Per uscirne, due sono le strade. O andiamo divisi e ci massacrano oppure serve un nome che tiene assieme tutti”.
Tutto porta alla possibile candidatura della Meloni, nei panni di salvatrice della patria e come vittima sacrificale.
Vediamo se anche questa volta la Meloni cadrà nella trappola, intestandosi la sconfitta.
(da “Huffingtonpost”)
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