BIDEN: “IL NOSTRO OBIETTIVO ERA FERMARE IL TERRORISMO, NON COSTRUIRE UNA NAZIONE”
“NON POSSIAMO COMBATTERE AL POSTO DEGLI AFGHANI IN UNA GUERRA CIVILE”
Il presidente americano Joe Biden ha parlato in serata in tv, replicando alle critiche anche interne sul ritiro delle truppe americane dall’Afghanistan.
Biden ha detto apertamente che l’obiettivo della missione Usa “non è mai stato quello di costruire una nazione, ma quello di combattere il terrorismo” e far finire gli attentati in terra americana.
Biden ha aggiunto che l’accordo con i talebani è stato ereditato dall’amministrazione Trump e che la situazione al momento non lasciava spazio che a un’alternativa: “Dovevo scegliere – ha aggiunto Biden – tra rispettare un accordo ereditato dal presidente Trump o continuare a combattere i Talebani. Ma quante altre vite americane dovremmo sacrificare? Noi abbiamo dato agli afghani tutti gli strumenti per difendersi – ha aggiunto il presidente -, ma non gli possiamo dare la volontà di combattere”. Il popolo afghano, ha detto, “si è arreso”.
Joe Biden ha detto poi di aver mantenuto l’impegno preso in campagna elettorale sul ritiro dopo vent’anni dei soldati e delle soldatesse americane dall’Afghanistan. Si è detto addolorato, ma non pentito della decisione di ritirare le truppe, spiegando che gli Usa continueranno a sostenere il popolo afghano, ma “non combatteranno al posto degli afghani” in una guerra civile senza fine. “Quello che abbiamo visto in Vietnam non si deve ripetere”, ha poi detto Biden aggiungendo che “se necessario”, gli Stati Uniti conduranno ancora “azioni antiterrorismo” in Afghanistan.
Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha chiesto al Consiglio di Sicurezza dell’Onu di “utilizzare tutti i mezzi a sua disposizione per sopprimere la minaccia terrorista globale in Afghanistan” e garantire il rispetto dei diritti umani fondamentali. “Stiamo ricevendo rapporti agghiaccianti di gravi restrizioni dei diritti umani nel Paese”, ha detto Guterres, “sono particolarmente preoccupato dalle notizie di crescenti violazioni dei diritti umani contro donne e bambine afghane”. Ha aggiunto che “la presenza dell’Onu in Afghanistan si adatterà allo stato della sicurezza, ma resterà e fornirà sostegno”. Guterres ha spiegato che l’Onu ha ancora personale e uffici nelle aree sotto controllo degli insorti e che “in larga misura il nostro personale e i nostri uffici sono stati rispettati”.
In una conferenza stampa a Berlino Angela Merkel ha detto che la missione Nato in Afghanistan, durata 20 anni, “non è stata un successo”. “Abbiamo valutato male la situazione, tutta la comunità internazionale l’ha valutata in modo erroneo”, ha ammesso la cancelliera tedesca di fronte ai giornalisti accorsi alla cancelleria federale.”Attacchi come quelli di Al Qaeda dell’11 settembre che erano partiti dell’Afghanistan oggi non sono possibili e gli sviluppi che ci eravamo preposti non si sono realizzati evidentemente come avevamo sperato”, ha aggiunto.
Secondo Merkel, il governo federale già “mesi fa” aveva identificato 2.500 collaboratori da far uscire dal Paese, anche se non si sa ancora bene se circa 600 di questi si trovino già in Stati terzi. “Devono essere evacuate altre 2mila persone, come attivisti per i diritti umani e personale legale. Complessivamente, considerando anche le loro famiglie, si tratta di circa 10mila persone”, Si tratta di evacuazioni, ha ribadito Merkel, “possibili solo con l’aiuto degli americani, ha detto la cancelliera a una riunione del vertice della Cdu.
(da agenzie)
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