BRACCIO DI FERRO DI DUE ORE TRA SALVINI E BERLUSCONI, IL LEGHISTA PRONTO A TRADIRE LA COALIZIONE (COME ERA PREVISTO)
IL VERTICE FINISCE SENZA DICHIARAZIONI… I MUSI LUNGHI DEI DUE SERVI DI PUTIN LA DICE LUNGA… SALVINI E GIORGETTI VOGLIONO LA POLTRONA OFFERTA DA DI MAIO, BERLUSCONI NON SI FA DA PARTE E RESTA ANCORATO A UN GOVERNO DEL CENTRODESTRA
Due ore di confronto serrato, faccia a faccia.
Da una parte Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti, decisi a far passare la linea della necessità di un accordo con i Cinquestelle alle condizioni avanzate in un’ultima offerta da Luigi Di Maio.
Dall’altra Silvio Berlusconi e Antonio Tajani, fermi sulla necessità di un incarico a un esponente del centrodestra e soprattutto sul rifiuto che Forza Italia si faccia da parte, magari emarginata sull’appoggio esterno.
Il risultato è che il vertice di Palazzo Grazioli, al quale ha partecipato anche la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, è finito senza alcun risultato.
Dopo due ore Salvini e Meloni hanno lasciato la residenza romana di Berlusconi senza rilasciare dichiarazioni e nessuno dei partiti ha diffuso comunicati.
La riunione è stata aggiornata alla prima mattinata di domani, prima che alle 11 la delegazione (unita) della coalizione si presenti dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella per le consultazioni.
Tradotto significa che lo scontro è stato frontale tra due linee completamente diverse, come d’altra parte è emerso in questi due mesi di trattative.
E la mancanza di note ufficiali è la dimostrazione della tensione altissima.
Da una parte Salvini che vuole evitare qualsiasi ipotesi di “governo istituzionale”, tecnico o simili.
Dall’altra Berlusconi che non vuole saperne dei Cinquestelle nè tantomeno di farsi da parte e che vorrebbe evitare le elezioni anticipate proprio partecipando al sostegno di un eventuale governo “del presidente”., cioè la soluzione individuata direttamente dal capo dello Stato Sergio Mattarella dopo i due mesi di trattative senza esito dei partiti.
Il centrodestra si è spaccato perchè sul tavolo c’è soprattutto l’ultima offerta a Salvini spedita direttamente da Luigi Di Maio, capo politico dei Cinquestelle, disposto a fare un passo indietro e a rinunciare all’incarico da presidente del Consiglio per formare un governo politico.
In questo quadro — per via dell’impuntatura dell’ala renziana — è tornato puro spettatore il Partito Democratico.
(da “Il Fatto Quotidiano”)
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